Polonia – Un immenso lavoro di accoglienza, portato avanti con spirito di fratellanza

14 Aprile 2022

(ANS – Varsavia) – Secondo i dati più aggiornati dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati, oltre 4,6 milioni di persone sono fuggite dall’Ucraina verso i Paesi vicini a partire dal 24 febbraio, la data di inizio della guerra. Altri 6,5 milioni di persone sono sfollate all’interno dell’Ucraina; e si stima che circa 13 milioni di persone siano bloccate nelle aree colpite dal conflitto o impossibilitate a potersi spostare.

I rifugiati all’estero sono per la massima parte donne e minori, perché in virtù di una legge d’emergenza del governo ucraino è proibito agli uomini tra 16 e 60 anni di uscire dal Paese, tranne che per alcune eccezioni. Inoltre, essendo lo spazio aereo ucraino chiuso ormai da settimane, l’unico modo per espatriare è via terra, in direzione delle nazioni confinanti.

Secondo le stime pubblicate dalla ONG Openpolis, quasi il 60% dei rifugiati – pari a circa 2,76 milioni di persone – sono accolte in Polonia. Lo sforzo fatto da istituzioni, cittadini e anche dalla Chiesa e dai salesiani di questo Paese è davvero significativo.

La Chiesa polacca “organizza trasporti di aiuti in Ucraina ma fornisce sostegno ai rifugiati anche presso parrocchie, conventi, case di ritiro spirituale e nelle abitazioni private”, ha affermato il Segretario Generale dei vescovi polacchi, mons. Artur Miziński, presentando ieri i dati relativi agli aiuti forniti ai “fratelli e sorelle ucraini” fuggiti dal loro Paese a causa dell’invasione russa.

Il presule ha rilevato che “dal 24 febbraio al 31 marzo il 95% delle parrocchie polacche è impegnato a sostenere i profughi”. Per la maggior parte delle parrocchie si è trattato di un aiuto economico, il 74% delle parrocchie ha fornito ai rifugiati e agli ucraini rimasti nel loro Paese un aiuto materiale mentre il 45% ha offerto accoglienza e posti letto.

Il Direttore della Caritas polacca, don Marcin Iżycki, ha informato che il valore degli aiuti economici raccolti a favore dell’Ucraina dall’organizzazione da lui diretta entro la fine del mese di marzo scorso ha superato 100 milioni di zloty (circa 20 milioni di euro).

Fino al 31 marzo da parte di vari gruppi della Caritas diocesane e parrocchiali sono stati assicurati 282mila posti letto, mentre sono stati accolti oltre 125mila bambini ucraini e quasi 100mila anziani. Oltre all’accoglienza, presso le parrocchie polacche i rifugiati possono trovare sostegno medico, psicologico e terapeutico, aiuto legale nonché logistico.

Alle iniziative di sostegno ai rifugiati partecipano inoltre molte fra le congregazioni femminili e maschili presenti sul territorio polacco. Dal 24 febbraio al 31 marzo i membri delle congregazioni hanno fornito ai rifugiati oltre 2 milioni di pasti caldi e aiuto nella ricerca di occupazione.

Di questo sforzo sono partecipi – e anzi, sono stati riconosciuti come capofila – anche i salesiani. L’ultima iniziativa in tal senso è quella che vede madri e bambini giunti dall’Ucraina che studiano a scuola insieme. Accade ad Oswiecim, la prima e maggiore istituzione salesiana polacca, aperta nel 1898. Con 1.100 studenti, oggi ospita 40 persone, e le donne che frequentano le lezioni, attraverso l’apprendimento della lingua polacca, sperano di poter trovare presto un lavoro e rendersi così indipendenti.

Da un lato questo grande sforzo di un intero popolo verso la cittadinanza di un Paese confinante sta comportando grandi sacrifici: ad esempio, il Centro Espositivo Mondiale di Varsavia, che attualmente ospita 3.000 persone e che si sta attrezzando per aggiungere altri 4.000 letti, vede attualmente una carenza di volontari. E infatti l’Ispettoria di Varsavia sta studiando la possibilità di assicurare almeno un numero minimo regolare di volontari o lavoratori.

D’altra parte, però, la fratellanza generatasi tra i cittadini polacchi che accolgono e la popolazione ucraina rifugiata sta portando a piccoli, ma significativi gesti: sono tanti, infatti, i rifugiati che per sdebitarsi dell’ospitalità ricevuta, stanno cercando di rendersi utili organizzando eventi in tutto il Paese, come per esempio la pulizia dei parchi pubblici.

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