Nigeria – “The Oratory”: un film salesiano in sintonia con Papa Francesco

09 Giugno 2022

(ANS – Lagos) – “Entrerete molto in sintonia con questo film, perché stiamo promuovendo proprio la causa di Papa Francesco”. Con queste le parole don Cyril Odia, Salesiano di Don Bosco, Direttore della comunità salesiana di Maynooth, in Irlanda, presenta il film di cui è ideatore e produttore esecutivo, “The Oratory – St. John Bosco African Story” uscito a settembre 2021 e ancora in distribuzione.

Il lungometraggio, prodotto e diretto dal regista nigeriano Obi Emelonye racconta la storia di un gruppo di giovani di Lagos, il principale centro economico e sociale del Paese. Nonostante la cupa realtà segnata dal degrado e dalla povertà, da situazioni di abbandono e criminalità – specchio delle emergenze presenti in tutto il mondo – la pellicola offre una reinterpretazione moderna della figura di Don Bosco e del carisma salesiano inserita in un intreccio di relazioni e paesaggi africani, in cui la cura della Casa Comune e della legalità rappresentano elementi di salvezza umana e cristiana.

A livello di trama, “The Oratory” racconta la storia di don Michael Simmons – interpretato dall’attore Rich Lowe Ikenna – un sacerdote salesiano di origine americana che viene mandato nella parrocchia d’élite di Ikoyi, a Lagos, frequentata da gruppi di fedeli benestanti che non vedono di buon occhio il fatto che il loro parroco voglia occuparsi anche dei bambini di strada. Don Michael è invece particolarmente interessato alla situazione dei bambini di una baraccopoli chiamata Makoko, intrappolati in una rete criminale che non permette loro di riscattare la propria esistenza. Si prodiga per salvarne il maggior numero possibile, fondando poi un oratorio, interamente ispirato all’opera di Don Bosco.

Il cast ha riunito attori professionisti e decine di bambini della baraccopoli di Mokoko, secondo la scelta di don Odia che ha creduto fermamente che le opportunità e le esperienze positive offerte ai giovani mediante la realizzazione del film possano rafforzare la loro autostima e portare a cambiamenti in positivo delle loro vite.

Per capire meglio il contesto in cui è ambientato gran parte del film, può essere utile sapere che proprio la baraccopoli di Makoko – nota anche perché molte baracche sono costruite a palafitta sulla laguna di Lagos – nel 2012 fu al centro di un grave conflitto politico-sociale, quando alcuni funzionari del governo nigeriano tentarono di eliminarla ritenendola “imbarazzante per l’immagine della città” dopo che la BBC aveva realizzato un reportage su di essa. Essi diedero il via ad uno sgombero generale e diedero fuoco alla baraccopoli, azioni che innescarono un effetto domino di malcontento con pesanti ripercussioni sull’intera comunità cittadina. “La scelta di questa location – ha affermato don Odia – è stata efficace per evidenziare le condizioni ambientali critiche, dovute all’inquinamento e alla povertà, che peggiorano ulteriormente la realtà di chi vive in questo ambiente già di per sé precario”.

Gbenga Adebija, Presidente del comitato che ha organizzato la prima del film a Lagos, ha raccontato al quotidiano nigeriano “Vanguard News” come “The Oratory” non sia solo un film, ma un documentario che mostra un risultato concreto delle molte aree di intervento che i Salesiani svolgono in Nigeria. Ha sottolineato come il lungometraggio richiami le responsabilità individuali e collettive nei confronti dei bambini di strada e come il lavoro di inclusione aiuti a prevenire comportamenti violenti e illegali. Nel lungometraggio vengono anche evidenziati i valori della Laudato Si’: dalla lotta alla cultura dello scarto alla cura della Casa Comune, in una prospettiva di ecologia integrale che rimette al centro la persona umana, la sua dignità e il suo benessere personale e collettivo, invitando tutti a ridefinire il futuro attraverso un uso attento delle risorse del territorio; inoltre, evidenzia anche la necessità di tutelare il lavoro e di renderlo accessibile a tutti, soprattutto ai più fragili, rinunciando a una prospettiva che privilegi solo il profitto.

La contaminazione della cruda realtà attuale con la storia del passato e il rimando a Don Bosco vuole evidenziare la condizione dei bisognosi “e cosa dovremmo fare come Chiesa”, aggiunge padre Odia, che nomina l’enciclica Laudato Si’ per rivelare come “The Oratory” ne sostenga il messaggio: “Con questo film promuoviamo la cause di Papa Francesco, non solo cercando di togliere i bambini dalla strada, ma anche sottolineando che se non rispondiamo all’urgenza di ciò che sta accadendo nel mondo ora, come è ben sottolineato nel lungometraggio, ci prepariamo solo al disastro”.

La risposta positiva della critica cinematografica e del pubblico, pur con tutte le limitazioni di affluenza al cinema causate dalla pandemia, ha ispirato la troupe del film ad avviare una campagna di crowdfunding per distribuirlo su scala più ampia.

Al momento, la proiezione è possibile previo accordo con il produttore esecutivo, don Odia, che può essere contattato via e-mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. 

Fonti: Cube Radio, Vatican News

InfoANS

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