Guatemala – Il Capitolo Generale delle Suore della Risurrezione

05 Dicembre 2022

(ANS – San Pedro Carchá) – La Congregazione delle Suore della Risurrezione, XXII gruppo della Famiglia Salesiana, di cui è parte dal 2006, sta celebrando in questi giorni il suo Capitolo Generale, sul tema: “Abbiamo cura del Progetto di Dio, nostro Padre e Madre, sulla nostra Piccola Comunità”.

Il gruppo, fondato dal salesiano don George Puthenpura, indiano originario dello Stato del Kerala, dal 1970 missionario tra gli indigeni del Guatemala, è composto in questo momento da una settantina di religiose tra professe e novizie, 22 delle quali partecipanti al Capitolo.

Come ha comunicato don Puthenpura, il Capitolo Generale vuole essere occasione per riflettere e trarre conseguenze dalla considerazione del “Progetto unico che Dio ha tracciato dalla eternità su di noi, secondo il suo grande Piano di Salvezza”.  

La Congregazione di diritto diocesano delle Suore della Risurrezione è nata dalla realtà di centinaia d’indigeni che gioivano nel portare la buona notizia del Vangelo di villaggio in villaggio, nonostante il 90% di essi fossero analfabeti. Anche le ragazze volevano partecipare a tale missione, e tale possibilità venne loro offerta dall’arrivo delle Figlie della Carità.

Il 15 settembre 1977 nove “volontarie”, che vivevano con queste suore, guidate da don George, iniziarono un’esperienza di vita comunitaria con la prospettiva di renderla stabile, in una casa indipendente. Nel maggio precedente l’allora Ispettore salesiano del Centro America, don Ricardo Chinchilla, aveva fatto l’inaspettata proposta di organizzarle come comunità religiosa autoctona, indicando loro la procedura e fornendogli i mezzi. Fu qualcosa di provvidenziale.

Così, il 31 gennaio 1980 tre giovani del gruppo espressero il desiderio di formare una “piccola comunità” con lo scopo di servire i fratelli campesinos. Il 31 gennaio 1987 la comunità venne approvata da Mons. Gerardo Flores Reyes, allora Vescovo di Verapaz, che convalidò anche i voti di 14 sorelle e ammise ai voti perpetui le prime tre. Luisa Che divenne la prima superiora e il centro “Talita Kumi” si apprestava a diventare l’opera più significativa della congregazione.

Quella “piccola comunità” oggi è veramente inculturata: le suore sono tutte indigene, anche se non è un requisito statutario. All’inizio gran parte di esse erano analfabete, ma ciò non impedì loro di trasmettere una ricchezza culturale profonda e sentita. Il loro apostolato è e rimane quello di inculturare il Vangelo e aiutare i loro fratelli più poveri, attraverso la catechesi e la promozione umana e sociale – specialmente nei riguardi delle giovani e delle donne – mediante l’alfabetizzazione, l’educazione alla salute, alla vita in famiglia, all’economia domestica, le attività agropastorali e commerciali con piccole reti di micro-credito cooperativo…

La Congregazione rappresenta così un’esperienza totalmente nuova, all’insegna del suo motto distintivo e significativo: “Cristo è risorto, risorgiamo anche noi con Lui”. Il cero pasquale è pertanto diventato il simbolo della Comunità.

Per ulteriori informazioni, visitare il sito web: https://fundaciontalitakumi.edu.gt  

InfoANS

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