Ucraina – Mons. Ryabukha, SDB: “I giovani hanno un profondo senso di libertà, che apre alla vita”

13 Gennaio 2023

(ANS – Donetsk) – Come vivere da cristiani dentro una guerra come quella in corso in Ucraina, una guerra tra cristiani? È una delle domande a cui ha risposto Mons. Maksym Ryabukha, salesiano, neovescovo ausiliare dell’esarcato greco-cattolico di Donetsk, in Ucraina, nel corso di un’intervista rilasciata alla trasmissione “Finis Terrae. Storie oltre i confini”, il nuovo programma video realizzato dalla redazione di “Mondo e Missione” con gli studenti della Scuola di Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.

Mons. Ryabukha parla della propria esperienza nelle aree più colpite dal conflitto. La sua voce è accompagnata da infografiche e da un servizio che spiega le divisioni tra cristiani in Ucraina e Russia, drammaticamente al centro delle cronache di questi giorni.

“Dove c’è ancora la possibilità di farlo, i ragazzi ricercano di condividere momenti di catechismo, di pasti insieme, di giochi, di doposcuola, e di creare un senso di sicurezza, di serenità, attraverso momenti di preghiera – racconta – Perché questo sentirsi famiglia, questo pregare insieme, riporta il senso della presenza di Dio nella tua vita”.

Il salesiano parla anche delle esperienze giovanili e dei campi estivi realizzati nel Donbass – in cui è inserita la diocesi di cui è ausiliare – già negli anni passati, quando quella regione già soffriva per la guerra. “Il pensiero con cui andavamo era quello di ridare ai ragazzi la possibilità di respirare un’aria sana, senza sentire spari ed esplosioni, di rilassarsi e di essere sereni… Con pasti garantiti regolarmente, cosa che non è ordinaria dove c’è la guerra”.

Per le sue esperienze pastorali ha conosciuto migliaia di giovani e si è fatto un’idea molto chiara delle loro caratteristiche: “Hanno un profondo senso di libertà, che apre alla vita. (….) E sono più aperti rispetto alla generazione precedente: il nostro oratorio è frequentato anche da ragazzi di differenti comunità ortodosse”, testimonia il prelato. Che sottolinea anche i segni di fratellanza in mezzo alla brutalità della guerra: “Ogni giorno vediamo persone appartenenti a confessioni diverse che operano sul campo fianco a fianco per sostenere chi ha bisogno. In guerra non c’è il tempo di pensare in che forma tu credi in Dio; capisci che quello è il momento di pregare insieme e stare insieme”.

Sull’intervento delle organizzazioni ecclesiali durante la guerra, Mons. Ryabukha spiega: “L’impegno sociale è molto vasto: da una parte ci sono le Caritas, che operano cercando di dare garanzie a livello umanitario; poi ci sono i centri psicologici nelle parrocchie; i centri sociali dove le persone possono stare insieme per uscire dall’oppressione dei problemi in cui si vive; sacerdoti e laici impegnati nel campo medico; e tanti altri che con il lavoro si impegnano a garantire pani, alimenti, generi di prima necessità”

L’intervista completa è disponibile in italiano sul canale YouTube del Centro Pime.  

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