Il congresso è stato organizzato congiuntamente dall’Università Politecnica Salesiana (UPS) dell’Ecuador, dalla Casa Salesiana di Educazione Superiore – Istituto Superiore “Juan XXIII” e Università Salesiana (UNISAL) di Buenos Aires – e dalle Ispettorie Salesiane dell’Argentina Nord, dell’Argentina Sud e dell’Ecuador, con il sostegno delle case editrice salesiana “Abya Yala” (Ecuador) ed “Ediciones Don Bosco” (Argentina), nonché del Bollettino Salesiano e dell’Associazione dei Cultori di Storia Salesiana (ACSSA).
Alla cerimonia di apertura hanno partecipato il Rettore dell’UPS, don Juan Cardenas Tapia SDB, il Rettore dell’Unisal, don Guillermo Tanos SDB, l’Ispettore dell’Argentina Sud, don Dario Perera, e il Coordinatore del Comitato Organizzatore del Congresso, don Francisco Chimento, SDB.
All’evento hanno partecipato circa 70 persone, tra giovani e adulti. La metà era composta da Salesiani di Don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice, l’altra metà da laici e laiche impegnati nelle opere salesiane. Questa stessa proporzione è stata mantenuta anche tra i relatori.
A livello metodologico, il congresso ha seguito la metodologia del “vedere, giudicare e agire”, articolata attorno ai verbi “ringraziare, ripensare e rilanciare” che accompagnano la riflessione salesiana per tutto l’anno dell’anniversario missionario.
Durante le giornate di lavoro sono state tenute numerose conferenze: la dott.ssa Emilce Cuda, della Pontificia Commissione per l’America Latina e della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, ha tenuto una conferenza sulla missione nella Chiesa, e sulla missione come asse trasversale nel Papato di Francesco (a partire già dalla conferenza latino-americana di Aparecida) con un accenno anche ai primissimi passi che comincia a fare Leone XIV, anch’egli papa proveniente dalle Americhe.
Tra gli altri interventi si segnalano quello di don Heriberto Cabrero Reyes SDB, dell’Università Cattolica “Silva Henríquez”, del Cile, che a partire dalla sua esperienza missionaria in Africa e dalla sua conoscenza accademica ha aiutato a tracciare modi nuovi per proiettare la missione salesiana in America; e quelli dei dott. Fernando Garcés e del dott. José Enrique Juncosa, che hanno approfondito l’interculturalità e la missione per rilanciare iniziative missionarie nel tempo attuale.
Inoltre, durante tutto il Congresso è stata apprezzata la partecipazione speciale di don Reginaldo Cordeiro SDB, referente per l’America nel Settore per le Missioni della Congregazione Salesiana.
Sono stati presentati anche i contributi del sig. Ariel Fresia, SDB, e della dr.ssa Maria Andrea Nicoletti, dell’ACSSA; del dott.ssa Cecilia Ortiz Batallas (UPS); della Prof. María Beatriz Manso e del Dott. Germán Zúñiga, dell’Équipe Nazionale di Pastorale Aborigena dell’Argentina (ENDEPA); delle Figlie di Maria Ausiliatrice Silvia Dupont e Sofía Caballero; dei salesiani Honorio Caucamán, Néstor Zubeldia, Alejandro León, Lucas Mautino, Agustín Camiletti, Domingo Bottasso e Diego Clavijo.
“La missione ci intreccia in uscita”. Dichiarazione finale del Congresso Missionario Salesiano Americano
Nell’ultima giornata, e dopo aver lavorato in squadre ridotte durante gli ultimi giorni, si è giunti ad una dichiarazione finale “La missione ci intreccia in uscita”, che recita: “Sentiamo con forza che andare in missione oggi non vuol dire riutilizzare vecchi stampi, ma mettere cuore alla vita (corazonar), discernerla nell’incontro, inculturando la fede e abitando gli spazi con rispetto, audacia e tenerezza (...) Ci mobilita la persona di Gesù, il suo invio e i suoi gesti che toccano la carne ferita del mondo come Buon Samaritano”.
Su dove andare in missione oggi, la dichiarazione spiega: “Là dove il Vangelo dà vita e ha bisogno di rinascere. I cortili della missione sono i margini: il mondo della gioventù, i popoli originari, le nuove vulnerabilità generate dalla globalizzazione, il mondo digitale, l’ecologia, le dipendenze, l’affettivo-sessuale, la salute emotiva, la giustizia sociale”.
“Sogniamo una Famiglia Salesiana che non abbia paura di uscire, che si lasci interpellare, che si formi e si trasformi, che cammini con gli altri, intessendo insieme una storia di salvezza. E in questi 150 anni di presenza salesiana in America, vogliamo che ogni nostro gesto - ogni incontro, ogni scelta, ogni decisione comunitaria - sia parte di una storia che continua a battere”, conclude il testo del pronunciamento.
Una storia che intreccia strade e cuori: firma dell’accordo tra l’UPS e la Casa Salesiana di Educazione Superiore
Il Congresso Missionario Salesiano Americano “Entrelazando Caminos”, affidato inizialmente alla Delegazione Ispettoriale per la Missione e alla Casa Salesiana di Istruzione Superiore (Istituto Superiore Juan XIII e UNISAL), ha visto presto la convocazione anche di altri attori, al fine di vivere anche nella preparazione lo spirito di comunione e collaborazione di menti e di cuori fondamentale per la missione. Così, presto si è aggiunta tra le istituzioni partner anche l’UPS dell’Ecuador.
Ora, come frutto della co-organizzazione del Congresso Missionario Salesiano Americano, nella terza giornata dell’evento, i responsabili dell’UPS e della Casa Salesiana di Educazione Superiore, hanno siglato un accordo che non solo rafforza l’alleanza missionaria e accademica tra le due istituzioni, ma apre nuove opportunità di cooperazione, scambio e formazione per docenti e studenti.
