Vaticano – Consegna della “Positio super virtutibus” della Serva di Dio Vera Grita, Laica, Salesiana Cooperatrice

31 Ottobre 2025

(ANS – Città del Vaticano) – Venerdì 17 ottobre 2025 è stato consegnato presso il Dicastero delle Cause dei Santi in Vaticano il volume della Positio super Vita, Virtutibus et Fama Sanctitatis della Serva di Dio Vera Grita, Laica, Salesiana Cooperatrice.

La Positio ha avuto come Relatore padre Szczepan Tadeusz Praśkiewicz, OCD, come Postulatore don Pierluigi Cameroni, SDB, e come Collaboratrice la dott.ssa Lodovica Maria Zanet. Elementi strutturali della “Positio” – che presenta in modo articolato ed approfondito tutto l’apparato probatorio documentale e testificale riguardante la vita virtuosa della Serva di Dio – sono: una breve presentazione da parte del Relatore; l’Informatio super virtutibus, ossia la parte teologica nella quale viene dimostrata la vita virtuosa della Serva di Dio; i due Summarium con le prove testificali e documentali; la Biographia ex Documentis; le Sezioni ultime e l’apparato iconografico.

Dopo la consegna, la Positio sarà esaminata dai Consultori Teologi del Dicastero delle Cause dei Santi. Quindi, sarà studiata dai Cardinali e Vescovi: queste articolate tappe di studio e valutazione permetteranno al Sommo Pontefice, in caso di esito positivo, di dichiarare Vera Grita “Venerabile Serva di Dio”. Servirà poi un miracolo attribuito alla sua intercessione per aprire la strada verso la Beatificazione.

Tale notizia ha suscitato grande gioia sia nell’Associazione Opera dei Tabernacoli Viventi, sia nella Famiglia Salesiana, sia nella Diocesi di Savona, terra dove visse e morì la Serva di Dio.

Vera Grita, figlia di Amleto e di Maria Anna Zacco della Pirrera, nata a Roma il 28 gennaio 1923, era la secondogenita di quattro sorelle. Visse e studiò a Savona dove conseguì l’abilitazione magistrale. A 21 anni, durante un’improvvisa incursione aerea sulla città (1944), venne travolta e calpestata dalla folla in fuga, riportando conseguenze gravi per il suo fisico che da allora rimase segnato per sempre dalla sofferenza. Passò inosservata nella sua breve vita terrena, insegnando nelle scuole dell’entroterra ligure (come Rialto, Erli, Alpicella, Deserto di Varazze), dove si guadagnò la stima e l’affetto di tutti per il suo carattere buono e mite.

A Savona, nella parrocchia salesiana di Maria Ausiliatrice, partecipava alla Messa ed era assidua al sacramento della Penitenza. Dal 1963 fu suo confessore il salesiano don Giovanni Bocchi. Salesiana Cooperatrice dal 1967, realizzò la sua chiamata nel dono totale di sé al Signore, che in modo straordinario si donava a lei, nell’intimo del suo cuore, con la “Voce”, con la “Parola”, per comunicarle l’Opera dei Tabernacoli Viventi. Sottopose tutti gli scritti al direttore spirituale, il salesiano don Gabriello Zucconi, e custodì nel silenzio del proprio cuore il segreto di quella chiamata, guidata dal divino Maestro e dalla Vergine Maria.

Sotto l’impulso della grazia divina e accogliendo la mediazione delle guide spirituali, Vera Grita rispose al dono di Dio testimoniando nella sua vita, segnata dalla fatica della malattia, l’incontro con il Risorto e dedicandosi con eroica generosità all’insegnamento e all’educazione degli allievi, sovvenendo alle necessità della famiglia e testimoniando una vita di evangelica povertà. Centrata e salda nel Dio che ama e sostiene, con grande fermezza interiore fu resa capace di sopportare le prove e le sofferenze della vita. Sulla base di tale solidità interiore diede testimonianza di un’esistenza cristiana fatta di pazienza e costanza nel bene.

Morì il 22 dicembre 1969, a 46 anni, in una cameretta dell’ospedale “Santa Corona” di Pietra Ligure dove aveva trascorso gli ultimi sei mesi di vita in un crescendo di sofferenze accettate e vissute in unione a Gesù Crocifisso. “L’anima di Vera – scrisse don Borra, Salesiano, suo primo biografo – con i messaggi e le lettere entra nella schiera di quelle anime carismatiche chiamate ad arricchire la Chiesa con fiamme di amore a Dio e a Gesù Eucaristico per la dilatazione del Regno”.

Nel messaggio del 12 novembre 1967 Gesù chiede a Vera di vivere quelle virtù che in certo modo tratteggiano la fisonomia spirituale che caratterizza il suo cammino di santità: «Ti voglio umile, umilissima. Questa virtù, cara al Mio Cuore, l’otterrai dalla Madre mia, ma tu non cessare di invocargliela. Ti voglio al “servizio di tutti”, pronta ad ubbidire a tutti, servire tutti, perché così servirai Me. Ti voglio “misericordiosa e prudente” con tutti. Ti voglio “buona e generosa”. Ti voglio martire del Mio Amore, della mia Gloria. Ti voglio “martire” di Me. Il mio Sangue ti purificherà, e nel tuo martirio, il Sangue versato sarà ancora e sempre il Mio. Allora ti consumerai per Me, e in Me, il Sacrificio sarà offerto al Padre mio e consumato. Non temere, hai e avrai sempre Me».

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