Ecuador – 130 anni di presenza salesiana

16 Gennaio 2018

(ANS – Quito) – I missionari salesiani sbarcarono a Guayaquil, Ecuador, il 12 gennaio 1888. Per questo motivo nel giorno esatto dell’anniversario, lo scorso venerdì, l’Ispettoria “Sacro Cuore di Gesù” dell’Ecuador (ECU) ha fatto memoria di 130 anni di lavoro educativo-pastorale a favore dei giovani e delle famiglie più bisognose.

Storicamente, il lavoro dei Salesiani iniziò il 28 gennaio 1888, quando i missionari giunsero a Quito e si presero cura del Protettorato Cattolico di Arti e Mestieri, su richiesta dell’allora Presidente dell’Ecuador, José María Plácido Caamaño.

La notizia di questo avvenimento raggiunse Don Bosco il successivo 30 gennaio, un giorno prima che morisse. Fu l’ultima missione che egli benedisse. La morte del Fondatore non arrestò, anzi sospinse il lavoro dei Salesiani che il 5 febbraio seguente accolsero il primo allievo nel Protettorato e il 18 febbraio inaugurarono l’oratorio festivo con molti bambini.

Il 30 agosto 1896 a Quito nacque la prima opera salesiana, la prima di molte altre. Nel 1893 le case salesiane dell’Ecuador andarono a costituire una Visitatoria, che sempre nello stesso anno venne elevata a Ispettoria, sebbene il decreto canonico venne pubblicato solo nel 1902.

Oggi l’Ispettoria dell’Ecuador comprende 24 opere che ospitano 159 Salesiani, di cui 110 sacerdoti; ci sono poi 31 centri educativi salesiani (CES), che formano circa 32.000 bambini e ragazzi, e 40 oratori, frequentati da circa 1.200 animatori e oltre 11.000 giovani.

Degni di nota sono anche i programmi sociali del “Progetto Salesiano Ecuador” che promuove lo sviluppo integrale di bambini e adolescenti in situazioni di vulnerabilità; il progetto “Bambini di Strada - Zona Nord”, che solo nel 2017 ha fornito assistenza e cura a 2.581 bambini e giovani di varie province del paese; il Volontariato Giovanile Missionario, che in 35 anni di esistenza ha messo a servizio dei più bisognosi 2.262 volontari; e il Movimento Giovanile Salesiano, che raggruppa circa 4000 giovani.

Il carattere missionario è pure un tratto proprio dell’Ispettoria, visibile nell’accompagnamento apostolico delle comunità di indigeni Shuar e Achuar, attraverso le presenze amazzoniche di Bomboiza, Sevilla Don Bosco, Macas, Wasakentsa, Yaupi e Taisha; e anche nelle missioni andine, grazie alle presenze di Cayambe, Zumbahua, Simiátug, Facundo Vela e Salinas de Guaranda, che servono in totale 189 comunità.

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