Olanda – La vita missionaria come grazia e volontà di Dio

03 Aprile 2018

(ANS - Amsterdam) – Tre sono gli elementi che hanno sostenuto il giovane missionario salesiano timorese, Cirillo de Deus, nei suoi primi mesi nell’Ispettoria del Belgio Nord (BEN): la Grazia di Dio, uno sguardo di Fede e la Preghiera. Ecco la sua testimonianza.

La grazia e la volontà di Dio: niente è impossibile a Dio. La storia biblica di Giona mi fa pensare alla mia vita. Dio mandò Giona a Ninive per “facilitare” il pentimento dei peccatori, eppure egli all’inizio cercò di fuggire dalla sua vocazione. Si rifiutava di cooperare con Dio. È interessante notare che Giona non è stato in grado di attuare il proprio piano così come voleva. Alla fine, Dio è in grado di farlo cooperare e persino di “allargare” la sua visione. Considero la mia vita missionaria come grazia e come volontà di Dio a motivo delle sfide quotidiane che sperimento: la barriera linguistica, gli shock culturali, il freddo, lo stile di vita, il modo di vivere la fede. Tutte queste difficoltà di vita hanno un impatto sulla mia vita missionaria. A volte avrei voluto fare le cose a modo mio, secondo il mio capriccio. Tuttavia, ho imparato che Dio mi ha reso umile e grato nel seguirlo ovunque Egli possa guidarmi. Lui fa tutto per me come fece con Giona.

Uno sguardo di fede: per un essere umano che vive in un mondo secolarizzato, è difficile accettare qualcosa oltre la spiegazione e le prove fornite dalla scienza. Come trovare Dio in un mondo così fortemente influenzato dai dettami scientifici? Non credo nel dualismo tra scienza e fede. Affermo che Dio interviene nella nostra vita. Se guardo indietro e rifletto su ciò che ho vissuto, posso affermare che è tutto opera della cura e della protezione di Dio. Non mi ha mai lasciato solo in tempi di difficoltà; è sempre stato con me in ogni circostanza, come aveva promesso. "Sono sempre con te, fino alla fine dei tempi" (Mt 28,20).

La Preghiera: sono impotente a controllare il mondo e anche me stesso quando affronto situazioni difficili. Ho bisogno di qualcuno che mi capisca profondamente. Questi è Dio. Ho portato tutto ciò che ho sentito e vissuto ed espresso attraverso la mia preghiera quotidiana. Questa è stata la fiducia che ho accresciuto in me stesso dal primo sogno di diventare missionario, quando ero ancora un novizio. Fino ad ora, grazie a Dio, mantengo questo contatto con il Signore attraverso la preghiera quotidiana, sia comunitaria che personale, con la recita del Rosario, ringraziando il Signore prima di dormire e quando mi sveglio... Questo è il punto più forte della mia vita: essere costante e fedele nella vita di preghiera. Ho sperimentato che il Signore ascolta le mie grida.

Queste sono le tre ragioni che mi rafforzano e mi rendono felice e ottimista come missionario: sono felice nel mio incarico qui ad Amsterdam, con quattro confratelli della nostra provincia, Belgio Nord e Paesi Bassi. Siamo una comunità multiculturale di belgi, indonesiani, indiani e timoresi. Alla nostra missione comunitaria sono affidate quattro parrocchie e cinque chiese, a distanza di sette chilometri dalla nostra comunità. Abbiamo appena iniziato nuove attività pastorali per i giovani, quali Lectio Divina e incontri di preghiera in stile Taizé.

Confidiamo nell’intercessione della nostra Madre, perché tutto vada sempre meglio nel prossimo anno per portare più frutti al Regno di Dio.

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