Vaticano – Salvare la nostra casa comune

10 Luglio 2018

(ANS – Città del Vaticano) – Una conferenza internazionale intitolata “Salvare la nostra casa comune e il futuro della vita sulla terra” è stata organizzata dal Dicastero vaticano per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale in occasione del terzo anniversario della pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco Laudato Si’. La conferenza, tenutasi nei giorni 5-6 luglio nella sala del Sinodo in Vaticano, ha riunito circa 400 delegati, tra esperti e attivisti per l’ambiente, scienziati, economisti, politici, rappresentanti di varie reti globali, nonché funzionari di alto livello delle Nazioni Unite. Anche il mondo salesiano era rappresentato, dalla “Don Bosco Green Alliance”, nelle persone di don Savio Silveira, SDB, e del giovane Macson Almeida.

La conferenza si è aperta con una tavola rotonda di cinque giovani provenienti dai cinque continenti, che hanno presentato le loro opinioni sulla crisi ambientale e le loro riflessioni personali sull’impatto e l’accoglienza della Laudato Si’. Il giovane Macson Almedia, in qualità di relatore alla tavola rotonda, ha affermato: “Don Bosco Green Alliance è un’iniziativa globale recentemente avviata e ispirata alla Laudato Si’. È un collettivo internazionale di giovani che lavorano insieme per dare un contribuito alle iniziative, alle riflessioni e alle politiche ambientali globali. Noi giovani dobbiamo lavorare senza frontiere, mettere da parte le nostre identità nazionali e prendere su di noi l’identità di residenti di un unico pianeta”.

Un momento chiave della conferenza è stata l’udienza con Papa Francesco. Rivolgendosi ai delegati, Papa Francesco ha affermato: “La vostra presenza è la testimonianza per l’impegno non differibile ad agire concretamente per salvare la Terra e la vita su di essa, partendo dall’assunto che ogni cosa è connessa, concetto-guida dell’Enciclica, alla base dell’ecologia integrale”. Il Papa inoltre ha espresso la speranza che “la preoccupazione per lo stato della nostra casa comune” possa tradursi in azioni concrete per preservare l’ambiente.

Il Papa ha anche sottolineato l’importanza di creare uno spazio per i giovani negli sforzi “per promuovere un’ecologia integrale”. Citando la Laudato Si’, il Pontefice ha affermato: “I giovani… si domandano com’è possibile che si pretenda di costruire un futuro migliore senza pensare alla crisi ambientale e alle sofferenze degli esclusi”. “Sono i giovani che dovranno affrontare le conseguenze dell’attuale crisi ambientale e climatica. Pertanto, la solidarietà intergenerazionale non è un atteggiamento opzionale, bensì una questione essenziale di giustizia, dal momento che la terra che abbiamo ricevuto appartiene anche a coloro che verranno”, ha aggiunto il Papa.

Dopo due giorni di intensi lavori discussioni, la conferenza si è chiusa con l’invito a portare il lavoro per la cura dell’ambiente al centro della missione della Chiesa. È stato inoltre sottolineato che tutte le istituzioni ecclesiastiche dovrebbero dare l’esempio quando si tratta di offrire soluzioni ambientali, e che i giovani sono parti fortemente interessate in quest’ambito e devono avere lo spazio per agire.

Don Joshtrom Isaac Kureethadam, SDB, coordinatore del Settore per l’Ecologia e il Creato, nel Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, è stato uno dei principali organizzatori della conferenza.

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