India – Dal sacrificio di grandi missionari, una grande vitalità della Famiglia Salesiana

27 Settembre 2018

(ANS – Shillong) – È proseguita nel Nord-Est dell’India la visita del Postulatore Generale delle Cause dei Santi della Famiglia Salesiana, don Pierluigi Cameroni, per promuovere le cause di beatificazione dei missionari salesiani che seminarono il carisma di Don Bosco in quelle terre.

Sabato 22 settembre, presso la casa ispettoriale di Shillong, il Postulatore ha incontrato 30 sacerdoti, religiosi e laici, tra cui la Madre Generale delle Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice (MSMHC), suor Philomena Mathew, gli Ispettori salesiani di Shillong, don Paul Olphindro, e di Guwahati, don Januarius Sangma, don Joseph Puthenpurankal e don Barnes Mawrie, vice-postulatori, e la Superiora Provinciale di Shillong delle MSMHC, Sr. Mary Concepts Dhkar.

Definendo l’India nordorientale come la terra dell’evangelizzazione e del carisma salesiano, don Cameroni ha invitato ciascuno a prendere atto di come la santità salesiana sia fiorita nella vita dei primi missionari e di come la Chiesa l’abbia riconosciuta iniziando il processo di canonizzazione del venerabile Stefano Ferrando, vescovo; dei Servi di Dio, Costantino Vendrame, sacerdote; e mons. Oreste Marengo, vescovo.

Don Cameroni ha offerto orientamenti e suggerimenti per promuovere queste cause di beatificazione, valorizzando anche i luoghi dove questi missionari hanno vissuto e svolto la loro opera evangelizzatrice.

Inoltre, nei due giorni intensi vissuti a Shillong, don Cameroni ha incontrato diverse realtà della Famiglia Salesiana. Si è radunato con i 95 studenti di teologia del Centro Sacro Cuore di Shillong, dove ha presentato la santità salesiana e ha visitato il santuario che custodisce i resti mortali del Servo di Dio Costantino Vendrame; ha dialogato con 31 novizi salesiani; e ha avuto modo di interagire in più occasioni con le Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice, fondate dal venerabile Stefano Ferrando.

Nell’occasione don Cameroni ha potuto conoscere di prima mano una congregazione ricca di spirito missionario e con numerose vocazioni: aspiranti, novizie e juniores. Presso la Casa Madre della congregazione, poi, ha potuto pregare sulla tomba con i resti mortali del fondatore; e ha anche potuto visitare alcune opere dedicate ai ragazzi poveri, orfani, sordomuti e con diverse disabilità.

Queste giornate hanno confermato come la vitalità della presenza salesiana nel Nord Est indiano è frutto dell’opera generosa e sacrificata di tanti missionari, uomini di pace e di riconciliazione, che hanno portato il Vangelo e hanno accolto i piccoli e i poveri con il cuore apostolico di Don Bosco e sotto la potente protezione dell’Ausiliatrice.

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