Messico – Esperienza missionaria a Tijuana. “Sei consapevole di quanto sei fortunato e benedetto?”

29 Novembre 2018

(ANS – Tijuana) – Ci sono persone che credono che esista anche un modo diverso di trascorre le feste, oltre al radunarsi con i propri cari: quello di andare ad aiutare e servire le persone bisognose, che proprio nei giorni di festa avvertono con maggior forza la solitudine e le loro difficoltà. Così alcuni ragazzi e giovani statunitensi, attivi nella Pastorale giovanile salesiana dell’Ispettoria degli Stati Uniti Ovest (SUO), hanno deciso di trascorrere la tradizionale festa del Ringraziamento e il fine-settimana successivo al servizio dei migranti raccolti a Tijuana.

Ecco come racconta l’esperienza Juan Carlos Montenegro, Coordinatore della Pastorale Giovanile di SUO:

In questi giorni a Tijuana abbiamo toccato con mano la realtà di tante persone che vivono come senzatetto, come gli immigrati deportati dagli Stati Uniti e quanti arrivano dall’America Centrale intenzionati a fare domanda di asilo.

La mia riflessione non ha lo scopo di spiegare perché si stia verificando questa situazione, ma piuttosto di far pensare a quanto siamo fortunati e all’opportunità che abbiamo di aiutare i nostri fratelli e sorelle nel bisogno.

Sono stato in piedi appena al di fuori dal campo dove sono stati collocati molti centroamericani, e non potevo fare a meno di sentirmi impotente. Non c’era nulla che potessi fare per aiutarli. Davanti a me ho visto famiglie che cercavano una vita migliore di quella che avevano nel loro Paese. Infinite file di giovani e anziani in attesa di cibo. Sono state allestite più di 100 piccole tende, dove i nostri fratelli e sorelle trascorrono il loro tempo aspettando l'opportunità di ottenere un appuntamento con l’ufficio immigrazione degli Stati Uniti per vedere se possono trovare asilo.

I Messicani stanno facendo tutto ciò che è loro possibile per aiutarli. Hanno creato degli uffici mobili per aiutarli a ottenere lo status di migranti e per fornire loro lavoro, in modo che possano fare qualcosa mentre aspettano il loro appuntamento con gli uffici amministrativi degli Stati Uniti.

Nel frattempo i salesiani che animano il refettorio “Padre Chava” forniscono gratuitamente cibo, assistenza medica, telefonate nel loro Paese, taglio di barba e capelli e abiti puliti per i bisognosi. Il centro è anche in contatto con i governi messicano e statunitense per ogni tipo di assistenza che può essere fornita in questo difficile momento. E anche l’oratorio salesiano è un luogo dove gli immigrati possono trovare lavoro.

Questi pochi giorni passati al servizio dei bisognosi mi hanno davvero aperto gli occhi sul mondo fuori dal mio Paese e mi hanno aiutato ad apprezzare quanto siamo veramente benedetti! Che incredibile esperienza Dio mi ha dato attraverso questo viaggio a Tijuana!

Ora la domanda che ho in testa e nel cuore è: cosa posso fare per aiutare i miei fratelli e sorelle nel bisogno? Come posso aiutare a cambiare questa società? E tu, sei consapevole di quanto sei fortunato e benedetto?

Fonte: InTouch – SUO

InfoANS

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