Italia – Quando il Sinodo si fa vita: i giovani degli ambienti salesiani in visita ai luoghi del disagio giovanile

29 Gennaio 2019

(ANS – Torino) – Un gruppo di circa 40 studenti universitari dell’Istituto Universitario Salesiano di Venezia (IUSVE), e dei gruppi d’animazione missionaria salesiana del Triveneto, ha trascorso alcuni giorni di impegno e solidarietà nella città di Don Bosco. I giovani, accompagnati da alcuni insegnanti ed educatori, a partire da una riflessione sul Sinodo, hanno ripercorso le orme dei Santi Sociali dell’800, e visitato alcuni luoghi emblematici del disagio giovanile e della battaglia quotidiana per contrastarlo.

I giovani protagonisti di quest’iniziativa si sono messi a servizio di varie realtà torinesi attive nel contrasto all’emarginazione e al disagio: l’istituto del Cottolengo, le mense per i poveri, il centro torinese del “Sermig” – Arsenale della Pace; il “Gruppo Abele”, una ONG da 50 anni accanto agli ultimi di Torino; la “Comunità di Sant’Egidio”, il centro delle Missionarie della Carità di Sant’Egidio…

Tra le diverse tappe del loro percorso, realizzato nei primi giorni del mese, i giovani veneti hanno visitato anche il carcere minorile della città, denominato “Ferrante Aporti”. L’incontro è stato preceduto da spazi informativi sulla realtà detentiva, ed è consistito in un pomeriggio di amicizia con i detenuti.

“Il Sinodo sui giovani – spiega don Domenico Ricca, salesiano, cappellano del ‘Ferrante Aporti’ – nelle intenzioni di Papa Francesco doveva coinvolgere tutte le realtà giovanili, in particolare quelle più fragili: ecco perché è molto significativo che un gruppo di adolescenti delle nostre comunità cristiane abbia proposto ai loro animatori di conoscere i loro coetanei che vivono la realtà della detenzione”.

“Il Sinodo ha offerto l’opportunità di far riflettere i giovani sulle loro scelte vocazionali – aggiunge Barbara Celia, l’educatrice che ha guidato il percorso di avvicinamento al penitenziario – e nei nostri incontri abbiamo riflettuto su come il carcere e il mondo del disagio giovanile possano essere, in prospettiva, una scelta di impegno professionale o un ambito in cui impegnarsi come volontari”.

“Servizio e provocazioni. Servizio e riflessione. La vita con i nostri vuoti e i nostri pieni, stoffe e santi, povertà e drammi”: questo è stato, nella parole di Arianna Pigani, una giovane exallieva dello IUSVE, l’esperienza di solidarietà vissuta a Torino.

InfoANS

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