Perù – L’eredità artistica di don Ugo de Censi continua a battere in ogni angolo del Paese

09 Maggio 2019

(ANS – Cajamarca) – Il gigante missionario don Ugo de Censi è morto silenziosamente nel dicembre 2018, mentre il Perù era impegnato a discutere in sciocche diatribe. Ma il lavoro di questo missionario italiano, nazionalizzato peruviano, salesiano, devoto di Don Bosco, è ancora vivo in oltre 50 comunità rurali e povere del Paese, nelle quali egli seppe portare non solo preghiere, ma speranza e lavoro. Una di queste è Polloc, nel distretto di La Encañada, nei pressi di Cajamarca, dove generazioni di giovani hanno vinto la battaglia contro un destino già scritto grazie all’impresa avviata da don de Censi.

Cajamarca è una città andina situata nella regione montuosa del Perù settentrionale; secondo l’Istituto Nazionale di Statistica e Informatica (INEI), quella è la regione più povera del Paese. “Cosa dovrebbe fare Cajamarca per uscire dalla povertà? – si è chiesto il signor Pablo Secada; e la risposta concreta è stata – investire nei bambini e nelle persone”. Questo è proprio quello che pensò don de Censi quando mandò i Volontari dell’Operazione Mato Grosso ad aprire lì un’opera e a dedicarsi ai più poveri.

“Padre Ugo”, come era chiamato, arrivò in Perù nel 1976. Aveva 52 anni e aveva vissuto sotto le Alpi, così scelse un posto con la neve. Quel posto era Chacas, sulle pendici della Cordigliera Bianca. Chacas è stata distrutta dal terremoto del 1970 e poi subì, reggendone l’urto, l’assalto di Sendero Luminoso. Ora la città, dove egli fu parroco per 42 anni, gode di unità e ottimismo. Lì è sepolto il salesiano, ai piedi della principale pala d’altare di Chacas.

A Polloc, il progetto di don de Censi continua nelle mani di Alessandro Facchini, un sacerdote diocesano che ha seguito l’idea di dare priorità all’educazione e allo sviluppo dei mestieri dei poveri. È stato costruito il Santuario della Vergine del Rosario, in granito fine, ed è stato avviato un istituto dove i giovani possono frequentare corsi quinquennali di formazione tecnica. Il che significa che apprendono un mestiere, e molti di loro infatti poi riescono ad avviare piccole imprese. Alcuni preparano anche mosaici per le chiese italiane, dove il mestiere di intagliatore è a rischio estinzione.

Nel Santuario della Vergine del Rosario, dalla notevole architettura, e nei laboratori e orti circostanti, sono disseminate ovunque arte e buone vibrazioni. Senza ricevere denaro dallo Stato o dalle compagnie minerarie. Al crepuscolo, da uno dei suoi bei balconi, si può vedere il cielo tinto di rosso, e sentirsi il più vicino possibile al Paradiso.

Fonte: El Comercio

InfoANS

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