Venezuela – Il Rettor Maggiore agli educatori: “Scommettere sull’educazione è la migliore risposta che possiamo offrire ai nostri giovani”

11 Febbraio 2020

(ANS – Caracas) – All’insegna del motto “Don Bosco in Venezuela”, la Famiglia Salesiana sta accogliendo in questi giorni il Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, con grandi incontri e feste giovanili. Caracas, “la città della primavera”, lo accoglie con affetto e amore. La sua visita ha rivitalizzato i salesiani, la Famiglia Salesiana e, soprattutto, ha dato respiro ai giovani regalando loro un sorriso, una parola e una forza che nascono da Gesù. Lunedì 10 febbraio il Rettor Maggiore ha avuto un incontro con educatori e giovani, ha visitato le Figlie di Maria Ausiliatrice e dialogato con le “Damas Salesianas”, gruppo della Famiglia Salesiana nato proprio in Venezuela.

L’incontro con i giovani venezuelani si è svolto in un clima di vivace celebrazione oratoriana, preceduto da una veglia di preghiera e fraternità presso il Centro Giovanile Don Bosco dell’area di “Boleíta”.

Parlando con i ragazzi sul tema della migrazione dei giovani nel mondo, il Rettor Maggiore ha messo in evidenza la sofferenza vissuta da un cuore salesiano di fronte a tanti giovani che devono lasciare il loro Paese da soli, senza identità e senza storia. “La mobilità umana in queste condizioni è un attentato alla vita, non è umana”, ha detto.

Sui Paesi che vivono nel dolore, il Rettor Maggiore ha invitato a vedere la testimonianza dei salesiani e dei giovani siriani che, in una città distrutta per 6 anni dai bombardamenti, hanno deciso di costruire una cultura di vita aprendo ogni giorno l’oratorio salesiano. “Don Bosco era un santo nella sua realtà e oggi ci offre una scuola di santità che comporta l’avere Dio nel cuore”, ha detto loro.

Successivamente, parlando a circa 500 educatori, ha aggiunto: “Anche se vivo a Roma, so cosa sta succedendo in Venezuela e ora sono in mezzo a voi per incoraggiarvi. Quello che vi chiedo è di aprire le porte di tutte le case salesiane e di continuare a creare la cultura della vita... Impegnatevi per l’educazione dei giovani, per affrontare i sistemi di morte che vogliono imporsi e che causano la spaventosa migrazione di tanti validi professionisti”.

“Un tessuto sociale umano che si sta indebolendo o che si sta perdendo ha bisogno di persone con una grande esperienza di Dio e di testimoni dei valori cristiani – ha continuato –. La nostra educazione salesiana offre valori e si basa sul Vangelo e sul Sistema Preventivo, e tiene conto delle difficoltà economiche, sociali e politiche. Come educatori stiamo intervenendo nel punto più delicato e prezioso del nostro Venezuela: l’educazione”.

Quindi, ha concluso: “Di fronte alla situazione che il Paese sta vivendo, scommettere sull’educazione è la migliore risposta che possiamo offrire ai nostri giovani”.


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