Ecuador – I giovani Achuar riflettono sulla Strenna 2020: “Buoni Cristiani, Onesti Cittadini”

27 Febbraio 2020

(ANS –Wichimi) – Nell’Amazzonia ecuadoriana l’evangelizzazione del popolo Achuar è iniziata nel 1971, con l’arrivo del salesiano don Luis (Luigi) Bolla nella comunità di Wichimi, che decise di rimanere lì per condividere il Vangelo attraverso la testimonianza della sua vita e della sua cultura. Sono passati più di 45 anni e l’opera missionaria dei salesiani continua.

Un esempio è stato l’incontro dei giovani di Achuar che si è svolto dal 14 al 16 febbraio 2020, con la presenza di 50 giovani di cinque comunità: Wichimi, Saapap-Entsa, Karakam, Setuch e Mamantsa.

L’evento si tenne per la prima volta nel 2016, su iniziativa di don Agustín Togo. “Quest’appuntamento nacque come risultato delle visite pastorali alle comunità, avendo di mira, come salesiani, primariamente i giovani”, ha spiegato il sacerdote, che appartiene alla comunità di Wasakentsa.

Per raggiungere Wichimi, molti giovani hanno dovuto camminare fino a tre ore a piedi, accompagnati dai rispettivi Etserin, cioè i loro catechisti; si tratta di uno sforzo che dimostra la motivazione che la proposta educativo-pastorale proposta dai salesiani genera in loro.

Nella giornata inaugurale sono stati presentati diversi video sulla realtà della presenza salesiana nel mondo, in Ecuador e in Amazzonia. I partecipanti hanno visto il lavoro che i salesiani e i laici svolgono a favore dei giovani in diversi settori: educazione, parrocchie, missioni andine, missioni amazzoniche…

Nella mattinata di sabato i giovani presenti hanno lavorato sulla Strenna del Rettor Maggiore per il 2020, che era il tema principale dell’incontro. Sono state sviluppate attività personali e di gruppo che hanno motivato la riflessione e l’assunzione di impegni concreti su come essere un cristiano migliore e un onesto cittadino a casa propria, a scuola e nella comunità.

Domenica è stato il giorno scelto per realizzare il progetto “Garbage Challenge” (Sfida della Spazzatura), una “sfida” divenuta virale in tutto il mondo e che impegna i partecipanti a ripulire gli spazi naturali. I giovani e l’intera comunità sono andati a raccogliere l’immondizia nei principali spazi della comunità: l’unità didattica, la sala da pranzo, il campo da calcio, la pista di atterraggio per i piccoli velivoli e la palestra.

Questa attività si è conclusa con un messaggio di don Tien Nguyenhuu, un missionario salesiano vietnamita, che ha parlato dell’importanza di prendersi cura della “Casa Comune”.

In seguito, l’Ufficio di Comunicazione Salesiano (OSC) ha tenuto una relazione sulla comunicazione e la salesianità, affrontando la figura di Don Bosco come apostolo della buona stampa; la necessità di essere comunicatori del messaggio di Gesù ad altre persone; e l’uso responsabile delle nuove tecnologie informatiche e le reti sociali, considerato che alcuni dei partecipanti hanno un profilo su Facebook.

In ogni giorno ci sono stati anche dei momenti di preghiera e di primo mattino si celebrava l’Eucaristia con i canti tradizionali della cultura achuar.

InfoANS

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