Malta – Il Don Bosco International partecipa alla conferenza “Lost in Migration”
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31 Gennaio 2017

(ANS – Attard) – Nei giorni 26-27 gennaio don Antoine Farrugia SDB e Ángel Gudiña, Segretario del Don Bosco International (DBI), hanno preso parte alla Conferenza “Lost in Migration” (Persi nelle Migrazioni), organizzato dalla Fondazione del Presidente Maltese per il Benessere della Società, insieme con l’organizzazione “Missing Children Europe”. La conferenza si è concentrata sul terrificante fenomeno dei 10.000 minori che risultano dispersi in Europa solo l’anno scorso, come ha riscontrato il direttore di Europol, dott. Rob Wainwright.

L’evento ha avuto luogo in contemporanea con la riunione del Consiglio dell’Unione Europea sulle Migrazioni, con l’obiettivo di influire sulle scelte dei decisori in materia.

L’on. Marie Louise Coleiro Preca, Presidente della Repubblica di Malta e principale sostenitrice della conferenza, ha condiviso un bel momento con i rappresentanti del DBI, ringraziando i Salesiani per il lavoro che compiono a Malta e in altri paesi, soprattutto per l’educazione e l’adeguata attenzione ai migranti. E a riprova di ciò è stato proiettato il documentario, “Kakuma, la città invisibile”, sul lavoro dei Salesiani nell’immenso campo profughi di Kakuma, in Kenya.

Venerdì 27 il Commissario Europeo per le Migrazioni, dott. Dimitris Avramopoulos, e il Direttore dell’Ufficio Europeo per il Sostegno dell’Asilo (EASO), dott. José Carreira, hanno risposto alle domande dei partecipanti su cosa non sta funzionando nelle attuali politiche di accoglienza, e il dott. Avramopoulos ha anche promesso di portare le istanze ricevute dalla società civile presso il Consiglio Europeo.

Durante le tavole rotonde sono stati ascoltati interventi molto significativi. L’ambasciatrice Laura Thompson, Vicedirettrice Generale dell’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (IOM) ha riportato che per il 2016 in Italia sono risultati idonei al ricollocamento solo 3800 minori migranti su 25mila. “Cosa ne facciamo degli altri? I bambini hanno perso la fiducia nel sistema” ha affermato.

Da parte sua Vincent Cochetel, dell’Ufficio Europeo dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati ha chiarito che “un approccio non individualizzato al singolo minore contraddice direttamente il principio del Superiore Interesse del Bambino. Le linee guida dell’EASO non vengono adottate. Non si sta provando nemmeno a contattare le loro famiglie”.

Grazie alla partecipazione del DBI alla conferenza – che ha previsto anche testimonianze di minori migranti e diversi laboratori – si sono aperte molte possibilità di cooperazione per le realtà salesiane che lavorano con i migranti.

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