Editoriale
Il romanzo “Il mondo nuovo”, scritto nel 1932, è senza dubbio una delle visioni letterarie che più chiaramente anticipano gli eventi che stiamo vivendo. Il suo autore, Aldous Huxley, si rese conto che per far funzionare un sistema di produzione di massa bisognava sottomettere le persone non con la forza, ma consegnando loro piccole, ma costanti gratificazioni. Le persone avrebbero dovuto avere l’illusione della felicità nel consumo, in modo tale da essere disposte a sacrificare anche la propria libertà.
C’è un oratorio salesiano in Cielo. Ha la porta sempre aperta. L’ultimo arrivato è Saged Mezher, un ragazzo “musulmano” della nostra scuola di elettronica, viene dal campo profughi di Dehesha in Cisgiordania. Studiava per la maturità, quando i soldati entrarono nel campo per arrestare delle persone e cominciarono violenti scontri a fuoco. Difficile fermare degli uomini con dei fucili mitragliatori in mano. La gente correva a nascondersi urlando. Le urla dei feriti graffiavano il cielo e anche il cuore di Saged che faceva parte del gruppo di Pronto Soccorso del Campo. Uscì di scuola, indossò la pettorina con l’insegna del gruppo e corse a soccorrere alcuni uomini feriti che giacevano a terra. Stava cercando di sollevare un uomo colpito, quando un proiettile gli squarciò il petto. Lo portarono all’ospedale Hussein poi in un ospedale specializzato. Tre ore convulse di intervento. Ma non ci fu niente da fare.
Augusta è una ragazza di 20 anni e quando sorride il volto le si illumina, con uno sguardo franco e pieno di vita. Nessuno potrebbe immaginare che sia una sopravvissuta alle strade di Freetown, in Sierra Leone. Questa giovane donna potrebbe benissimo definirsi una "guerriera" sul suo profilo Facebook e non mentirebbe.
Giovani sdraiati nel loro letto, con le cuffie accese, fissando il telefonino, in attesa che passi il giorno e arrivi quello successivo. Questa è l’immagine di milioni di ragazzi ogni domenica pomeriggio. È la realtà che vive un gran numero di giovani oggi, in una situazione di vuoto esistenziale, come sottolinea lo psichiatra austriaco Victor Frankl, riferendosi a un’esistenza senza valori. È un male che cresce come un’epidemia nelle nostre società.