Il Messaggio del Rettor Maggiore
La fotografia del crocifisso di Leopoli, città dove ci sono belle opere salesiane, che viene portato in un bunker, è stata riportata da tutti giornali del mondo. Stiamo vedendo dal vivo un altro Getsemani e un altro Calvario. Speriamo di vedere anche la ‘Resurrezione’ di questo popolo e di queste persone.
«Immaginare il mio confratello salesiano che aspettava fino a tarda sera il giovane che tornava dal lavoro per offrirgli la cena insieme ad altri due educatori, come un vero fratello o un padre, mi commuoveva. Mi sono detto: Don Bosco farebbe lo stesso».
“Che la carità e la dolcezza di Francesco di Sales mi guidino in ogni cosa”. Questa fu la risoluzione che Don Bosco prese all’inizio della sua vita di sacerdote educatore. Ed è in questo riferimento a san Francesco di Sales che la pedagogia salesiana prende il suo nome.
(ANS - Torino) - Nel giorno della Festa di Don Bosco, il Rettor Maggiore e X Successore di Don Bosco alla guida della Congregazione Salesiana, Don Ángel Fernández Artime, consegna il suo messaggio ai giovani.
Miei carissimi giovani,
giunga a ciascuno di voi il mio saluto con vero affetto e con tutto il cuore da Valdocco, dove stiamo celebrando la festa del nostro amato Don Bosco, 'Padre e maestro della gioventù' – come ha dichiarato San Giovanni Paolo II.
Vi scrivo questa lettera, mentre da pochi istanti sono tornato dalla preghiera che ho fatto per voi nella Basilica davanti al Signore, davanti alla nostra Madre Ausiliatrice, davanti a Don Bosco, a Madre Mazzarello e a San Domenico Savio, il santo adolescente dei primi anni dell’oratorio qui a Valdocco.