Il Messaggio del Rettor Maggiore
Sono più che mai convinto che Don Bosco è sempre vivo oggi, in tante realtà in cui migliaia e migliaia di persone continuano caparbiamente a realizzare, nel nome di Gesù, il suo sogno. Don Bosco è vivo perché continua ad ispirarli e a donare il coraggio di non desistere mai.
Ho visto in tutto il mondo Salesiani che difendono i ragazzi e i giovani dai tanti Erode dei nostri giorni. E che continuano a sognare, guidati dagli angeli, come don Bosco.
Ho scelto questo titolo vagamente enigmatico perché voglio riferirmi a un missionario salesiano che è stato rapito ed è rimasto in balia dei sequestratori per 18 mesi e ad altri 34 Salesiani di Don Bosco e Figlie di Maria Ausiliatrice che quasi contemporaneamente sono partiti per la Missione in diverse parti del mondo. Questi nostri fratelli e sorelle incarnano il coraggio e la forza del Vangelo. Dall’11 novembre del 1875, sono state 148 le spedizioni missionarie della Famiglia Salesiana. Un numero che suscita in noi un profondo sentimento di gratitudine.
Nell’incanto della foresta di Vallombrosa, non dimenticherò mai la lezione di vita e di sapienza che mi hanno dato gli abeti. Dal cuore, come sempre, nasce questo messaggio, miei cari amici e membri dell’amata Famiglia Salesiana. Questa volta voglio comunicarvi una riflessione che è sbocciata in una circostanza della mia vita. Una riflessione che mi ha donato la natura.