Brasile – “Dove Dio ci mette dobbiamo portare frutto”: la testimonianza di don Alho da Costa

20 Novembre 2020

(ANS – Recife) – La Congregazione Salesiana è fatta di tanti uomini disposti a servire Dio e gli uomini lì dove il Signore chiama; persone che operano quotidianamente per il bene del piccolo gregge loro affidato, e che quando gli viene chiesto di lasciare tutto per iniziare una nuova missione, si fidano della Provvidenza e ricominciano tutto daccapo. Salesiani come don Sérgio Lúcio Alho da Costa, originario di Manaus: dopo aver servito per cinque anni nell’Ispettoria “San Luigi Gonzaga” di Brasile-Recife (BRE), ora torna nella sua terra di origine per essere Parroco del Santuario salesiano “Nostra Signora di Fatima” a Porto Velho.

Com’è stata l’accoglienza di questa novità?

Accolgo con grande spirito di fede e gratitudine la nuova obbedienza che i miei superiori salesiani mi hanno assegnato. È interessante il fatto che abbia già lavorato nella regione, nel mio primo anno di sacerdozio, come coordinatore pastorale dell’Istituto Don Bosco. Sarà un’esperienza meravigliosa; conosco già le persone, conosco la realtà, e ora servire come pastore, come guida per quelle anime, sarà una grande gioia. L’aspettativa è quella di servire ed evangelizzare questo popolo della nostra Amazzonia.

Com'è stata la sua esperienza di questi cinque anni a Recife e quali sono le sue aspettative in questa nuova Missione?

Sono stati cinque anni meravigliosi, devo solo ringraziare Dio per il privilegio di essere stato Rettore della Basilica del Sacro Cuore di Gesù e di aver servito questo generoso e cordiale popolo del Pernambuco. Sono rimasto colpito dall’accoglienza e dalla generosità e sono stato molto felice di aver condiviso l’evangelizzazione e la cura del popolo di Dio, della Famiglia Salesiana che frequenta la Basilica del Sacro Cuore. Sono grato per la carica che ho avuto, anche come animatore spirituale dell’Associazione di Maria Ausiliatrice (ADMA), una meravigliosa esperienza per cui posso solo che essere grato; così come per aver aiutato nell’Istituto Salesiano, attraverso la presenza nel cortile e aiutando nelle confessioni.

Davvero, sono stati cinque anni di doni di Dio nella mia vita. Posso solo ringraziare e dire che, per quel che riguarda noi salesiani, siamo divisi come Ispettorie per una questione giuridica e organizzativa, ma chi è salesiano è salesiano per il mondo. Pertanto, considero anche il Nord-Est (NdR: l’Ispettoria BRE) come mia Ispettoria. Come ci insegna Don Bosco: dove Dio ci mette, dobbiamo portare frutto.

Il suo servizio di evangelizzazione attraverso le reti sociali continuerà anche ora?

Una cosa buona che Dio ha fatto apparire in questo tempo di pandemia è stata la creazione del mio canale YouTube, che prima non avevo. Avevo altri profili su altre reti sociali, come Facebook e Instagram, che usavo con ragionevolezza. Questo canale è stato un dono di Dio: migliaia di persone vi accedono ed è un modo per evangelizzare. Il mio piano è di continuare, di raggiungere il cuore delle persone e di aiutarle a crescere anche spiritualmente.

Fonte: Nordeste Hoje

InfoANS

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