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Brasile – Sig. Luciano, CDB: “Il contributo alla missione salesiana è vivere il carisma di Don Bosco in mezzo ai giovani”

26 Giugno 2019

(ANS – Porto Alegre) – L’Istituto Secolare dei “Volontari con Don Bosco” (CDB), uno dei gruppi della Famiglia Salesiana, festeggia quest’anno il suo 25° anniversario. Nel 1994 l’allora Rettor Maggiore dei Salesiani, Don Egidio Viganò, scommettendo sulla vocazione di alcuni giovani, propose loro la fondazione di un istituto secolare che avesse il nome di “Volontari”. Il gruppo è attualmente presente in 27 Paesi e conta circa 95 membri. In Brasile, Luciano, di Leopoldina, nello Stato di Minas Gerais, è il referente per l’Animazione Vocazionale. Recentemente ha visitato alcuni giovani candidati provenienti dalle Ispettorie di Porto Alegre e San Paolo.

Luciano, come hai conosciuto l’Istituto?

La mia vocazione nasce dalla devozione a San Giovanni Bosco. Mi è sempre piaciuto lavorare con i giovani, il mio sguardo era fisso su di loro con l’unico obiettivo di lavorare tra loro con il carisma di Don Bosco. Attraverso una suora della Congregazione di San Marcellino ho conosciuto la Congregazione Salesiana. È qui che ho iniziato il processo di formazione per entrare nell’Istituto. Ho passato tre anni a prepararmi per i voti temporanei. Ho ricevuto la mia prima consacrazione alla fine del 2009 a Roma, e poi ho continuato la mia formazione in preparazione ai voti perpetui, che si sono svolti il 5 gennaio 2018, a Roma, in una celebrazione presieduta dal Rettor Maggiore, Don Ángel Fernandez Artime.

Cosa c’è di speciale nella vocazione del Volontario con Don Bosco?

Il contributo alla missione salesiana è quello di vivere il carisma di Don Bosco tra i giovani, lavorando nelle opere sociali, nelle parrocchie, nelle scuole. Il nostro apostolato è nel mondo, ma anche con la Congregazione. La nostra spiritualità è radicata nella figura di Gesù, il Buon Pastore.

In che modo accompagni i giovani nel cammino vocazionale?

Il giovane viene sempre introdotto da qualcuno della Famiglia Salesiana. A partire dall’interesse del giovane, lui fa la richiesta di un accompagnamento vocazionale e poi generalmente l’Ispettore nomina un sacerdote per quest’accompagnamento. Per questa fase abbiamo il progetto formativo, le Costituzioni e i Regolamenti; e mensilmente si tiene un incontro di formazione in una casa salesiana.

Che messaggio vorresti condividere con i lettori?

In primo luogo, voglio dire che non siamo un gruppo isolato, siamo un gruppo della Famiglia Salesiana. Siamo insieme anche nell’accompagnamento vocazionale per gli altri gruppi della nostra famiglia. In secondo luogo, una delle cose che il Rettor Maggiore ci ha chiesto è la condivisione fraterna con gli altri gruppi della Famiglia Salesiana. Anche tra noi, come Volontari, dobbiamo vivere questa fraternità, sempre attenti alla vita dei fratelli, anche se non viviamo nella stessa casa. Perché anche se non viviamo in comunità, viviamo comunque in comunione fraterna.

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