Uganda – Alberto López (Misiones Salesianas): “Palabek: un rifugio di speranza”

08 Agosto 2019

(ANS – Palabek) – Alberto López Herrero è attualmente il portavoce del Dipartimento di Comunicazione di Misiones Salesianas, la Procura Missionaria Salesiana di Madrid, Spagna, che opera in oltre 130 Paesi dei cinque continenti. Il suo obiettivo è la promozione, la protezione e l’educazione dei bambini e dei giovani, soprattutto dei più vulnerabili. Il signor López è responsabile dei documentari che vengono prodotti ogni anno per informare, sensibilizzare e denunciare ogni volta un problema specifico. Nel dialogo con ANS, ha risposto ad alcune domande.

Qual è il tuo lavoro a Misiones Salesianas?

Ho girato documentari per alcuni anni. Faccio notizie, seguo i contenuti dei social network ed elaboro contenuti periodici.

Dove hai compiuto il tuo ultimo viaggio?

Recentemente sono stato in Uganda, in particolare a Palabek, una delle ultime opere salesiane aperte in mezzo ai rifugiati.

Qual è stata la tua impressione?

Nei vari viaggi che ho fatto ho visto le realtà della prostituzione infantile, dei bambini di strada, dei ragazzi che hanno sperimentato la guerra, dei rifugiati, ho visto la guerra in Siria… Tra tutte queste esperienze, sono stato segnato dalla guerra in Siria e dai rifugiati a Palabek. Perché nessun popolo sceglie una guerra, né di essere rifugiato. Queste esperienze ci sorprendono fortemente perché ci si ritrova privati di tutto.

Che cosa provano i rifugiati?

I rifugiati provano due sensazioni. Da un lato, il senso di abbandono da parte di una società che li ignora totalmente; e dall’altro, un sentimento di speranza nel vedere i salesiani che vanno loro incontro, che sono con loro.

Che sostegno danno i salesiani?

La Procura Missionaria Salesiana in Spagna lavora per tutta la Congregazione, per il bene delle persone. Vediamo il problema e sosteniamo i salesiani nel trovare soluzioni in qualsiasi parte del mondo si trovino. Per noi è importante che il nostro lavoro e le soluzioni non siano superficiali e passeggere, cerchiamo sempre di dare una soluzione attraverso l’educazione, soluzioni che abbiano prospettiva e futuro.

C’è un futuro per il lavoro salesiano?

Non solo c’è futuro, ma c’è anche un immenso presente, in mezzo a tanti problemi. Il salesiano è in mezzo a tante situazioni difficili. È qualcosa che distingue i salesiani e che non è alla portata di nessuna organizzazione. Circa 30 organizzazioni lavorano a Palabek e i salesiani sono l’unica che vive stabilmente nel campo profughi. Condividono i dolori, le speranze e molte volte non possono risolvere tutti i problemi e i dubbi della popolazione, ma camminano sempre accanto a loro e offrono loro speranza in modo concreto: educazione, formazione tecnica e professionale e a un Dio che li ama. Palabek è un rifugio di speranza.

InfoANS

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