Brasile – Don Justino Sarmento Rezende, SDB: “Il Sinodo è una voce profetica che dice: il mondo necessita la nostra attenzione e maggiore impegno”

04 Ottobre 2019

(ANS – Sao Paolo) – Don Justino Sarmento Rezende, SDB, è il primo indigeno brasiliano ad essere stato ordinato sacerdote e appartiene alla Congregazione Salesiana. È esperto in “spiritualità pastorale indigena e inculturata”, è membro del Segretariato Speciale del Sinodo per l’Amazzonia e collabora da più di due anni alla preparazione del Sinodo per l’Amazzonia che inizierà il prossimo 6 ottobre.

Il Nord-Est oggi: Chi è l’indigeno salesiano don Justino? 

Sono nato in un paese chiamato Onça Igarapé, ubicato nel distretto di Pari Cachoeira (Alto Río Negro), Amazzonia, Brasile. Sono stato alunno dell’internato Pari Cachoeira dal 1970 al 1979 e ho iniziato la mia vocazione alla vita salesiana nel Centro Vocazionale Salesiano di Manaus. Terminata la mia formazione iniziale sono stato ordinato sacerdote il 2 giugno del 1994, nella missione salesiana di Pari Cachoeira.

Quali sono stati i luoghi del tuo lavoro pastorale?

Per un periodo ho lavorato nella Missione Salesiana di Iauaretê, nella regione di Alto Río Negro, dove ho iniziato a vivere la mia vita sacerdotale con le popolazioni indigene di Tucano, Tariano, Tuiuca, Piratapuia, Dessano, Uianano, Cubeu e Rupita. Con queste popolazioni ho iniziato a sognare e a mettere in pratica il mio desiderio di rendere diversa la celebrazione delle messe, di creare canti in lingua tucana, di trovare testi biblici per l’Eucaristia. Noi, come popolazioni indigene, abbiamo iniziato a introdurre i nostri simboli, strumenti musicali e ritmi. È stato un momento molto importante per la mia vita sacerdotale.

Hai lavorato anche con gli indigeni Ianomami?

Dopo che ho lavorato a Yauaretê, sono stato inviato alla Missione Salesiana di Marauiá, con la popolazione dei Ianomami, dove aiutavo all’educazione, catechesi e alla iniziazione dei sacramenti.

Come hai iniziato a partecipare al Sinodo?

Nel febbraio del 2018, mi è arrivato l’invito per essere parte del gruppo di esperti e cominciare a scrivere i primi testi per il processo di preparazione del Sinodo per l’Amazzonia. La pratica missionaria e le difficoltà che ho incontrato, la ricerca delle soluzioni e le sfide, hanno persuaso gli organizzatori alla possibilità che io partecipassi come collaboratore del Sinodo.

Cosa si aspetta la gente dell’Amazzonia da questo Sinodo?

Il Sinodo risveglia nel popolo amazzonico aspettative, nuovi sogni e speranze, nuovi impegni, nuova attenzione alle questioni sollevate durante le sessioni di ascolto. Il Sinodo è una voce profetica che dice: il mondo necessita la nostra attenzione e maggiore impegno. In effetti, necessitiamo di rivedere alcune attitudini se sono in accordo con il Piano di Dio. Questo Sinodo richiama l’attenzione di tutto il mondo, degli Stati e dei continenti.

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