Ecuador – L’istituto “San José” deve essere demolito, ma continuerà ad educare con il cuore di Don Bosco

03 Maggio 2016

(ANS – Manta) – Le infrastrutture dell’Unità Educativa “San José” di Manta sono state duramente toccate dal terremoto che ha colpito le province di Manabi, Esmeraldas e Los Ríos. Dopo un controllo effettuato da un gruppo di tecnici è stata presa la decisione di demolire l’edificio, che ospitava oltre 1.000 ragazzi, per lo più provenienti da famiglie di limitate risorse economiche. In questo contesto, abbiamo parlato con il Direttore dell’Istituto, Luis Chávez Rodríguez, che afferma che il nuovo San José continuerà a fornire un’educazione di qualità per la comunità locale, sempre sotto uno dei precetti di Don Bosco: educare con il cuore.

Può raccontarci qualcosa dell’Unità Educativa?

So che i primi Salesiani arrivarono a Rocafuerte e videro la possibilità di creare un’opera educativa a Manta. Venne costruita dapprima la scuola materna, quindi le elementari e, infine, la scuola superiore. Nel 2015 abbiamo festeggiato i 70 anni.

Quante persone hanno beneficiato dell’educazione del San José?

Qui a Manta si stima che abbiamo avuto 58 promozioni, il che significa che sono circa 20mila i beneficiari del lavoro educativo. Al momento abbiamo 1.750 studenti.

A fronte della decisione di demolire l’istituto, quali sono i progetti e in quali situazioni ha preso questa decisione?

Gli specialisti hanno determinato che questa scuola non deve essere riparata, ma demolita. Abbiamo il sostegno della comunità salesiana in Ecuador, dell’Ispettoria e di tutte le opere. Ho fiducia in Maria Ausiliatrice e Don Bosco. Andremo avanti.

In che maniera avete il sostegno della comunità educativa?

La Famiglia Salesiana si è resa presente. Abbiamo una comunità cittadina abbastanza estesa che è devastata, che è rimasta senza le sue case e che costituisce la nostra prima missione: andare da loro con una parola di incoraggiamento e gli aiuti materiali.

Come vi stanno aiutando le istituzioni statali?

Abbiamo chiesto delle aule mobili per dare lezioni ad almeno il 90% dei nostri allievi. Ci sono state risposte positiva finora e di daranno l’autorizzazione a lavorare entro due giorni.

Como vede il futuro di questa scuola?

Bisognerebbe far volare l’immaginazione e vedere una scuola che offre sicurezza, dato che si tratta di proteggere vite umane. Una scuola migliore permetterà di offrire un’educazione di qualità nei tempi moderni.

 

InfoANS

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