Filippine – L’esperienza di una volontaria: “La gioia sta nell’aiutare gli altri a diventare migliori”

28 Gennaio 2020

(ANS – Mati) – Mae Goopio-Moran è una giovane volontaria missionaria laica, che ha svolto il suo servizio presso la casa salesiana di Mati, nelle Filippine Sud. Per compiere questa missione ha dovuto lasciare la sua casa e il lavoro nella sua città, ma dopo sei mesi ha già potuto osservare diversi risultati nella sua vita e attorno a sé.

Parlaci di quest’esperienza di volontariato.

Per me è stata la prima volta che passavo 24 ore su 24 in un ambiente salesiano e quest’esperienza così intensiva mi ha fatto conoscere tutti gli aspetti, quelli positivi e quelli negativi. Inoltre, sono entrata in sintonia con gli studenti e ho potuto percepire quanto siano grati a Don Bosco perché gli è stata data la possibilità di cambiare, di vivere e di costruirsi un giorno una vita di successo. Poi sono potuta andare in Germania e partecipare alla Conferenza Internazionale dei Giovani: per me era il primo viaggio all’estero e ha avuto un grande impatto sulla mia vita. Infine, quest’esperienza mi ha anche reso più forte e più paziente.

Una delle più grandi gioie sperimentate?

Mi sono resa conto che la gioia risiede sempre nell’aiutare gli altri giovani ad essere migliori e nel condividere con loro quello che ho. Quando mi raccontano di sé e li vedo diventare persone migliori, il mio cuore fa le capriole.

Cosa hai imparato da quest’esperienza?

Che anche i salesiani sono persone come noi, con i nostri lati positivi e negativi. Ognuno di noi ha preferenze e gusti diversi. Questo mi ha fatto capire meglio la parola “accettazione”: è meglio accettare le cose e andare avanti che coltivare dei sentimenti negativi verso qualcuno.

Cosa significa per te Don Bosco dopo quest’esperienza?

Don Bosco è sempre con me e con la mia famiglia. Non credo che avrei potuto avere quello che ho adesso se non fosse stato per Don Bosco. Io devo tutto a Don Bosco.

Cosa può offrire Don Bosco al mondo di oggi?

Don Bosco diceva di correre, saltare, fare chiasso, ma di non peccare. La generazione di giovani di oggi è tutta digitale. Il loro mondo è il loro cellulare. C’è chi dice che non stanno facendo nulla di male, ma non va dimenticato che anche non fare nulla è sbagliato, o non fare le cose che si devono fare, come fare i compiti a casa, le faccende domestiche, andare in chiesa, fare esercizio fisico, mangiare correttamente senza usare il cellulare, giocare all’aperto e parlare… Spero che questa generazione digitale, con l’aiuto di Don Bosco, sappia fare una lista di priorità e utilizzi i cellulari come utili strumenti.

Fonte: AustraLasia

InfoANS

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