Italia – L’“Arte con la sabbia” rivela il volto di Don Bosco

03 Febbraio 2020

(ANS – Torino) – Durante la Veglia di preghiera del Triduo a Don Bosco, realizzata nella Basilica di Maria Ausiliatrice di Valdocco mercoledì 29 gennaio, è stato presentato l’artista Andrea de Simone. Davanti allo sguardo di centinaia di persone e con la sua “arte con la sabbia”, egli ha rivelato il volto affettuoso di Don Bosco visto da un artista che ha incontrato il Santo dei Giovani nella preparazione della mostra artistica. La presentazione aveva bisogno solamente di due cose: passione per l’arte e un po’ di sabbia.

Hai trasmesso un bellissimo messaggio attraverso la tua arte. Come è nata questa forma di comunicazione artistica?

Sono un “artista con la sabbia”. Fin da bambino mi è piaciuto questo tipo di arte. Quando ero in oratorio i miei amici giocavano e si divertivano con la palla, ma a me non piaceva il calcio; così mentre loro giocavano a pallone io iniziavo a disegnare sulla sabbia e con le dita tracciavo opere che cominciarono a piacermi e a far parte di quello che sono oggi: un “artista con la sabbia”.

Andrea, cos’è che ti unisce ai salesiani?

Non è che abbia avuto un rapporto molto intenso con i salesiani o con Don Bosco, ma ho avuto la fortuna di conoscerlo a poco a poco. Un giovane salesiano mi ha invitato a creare un’opera d’arte con la sabbia e a farlo direttamente in questo Santuario. E grazie a questo salesiano ho potuto far vivere questo spettacolo nella Basilica di Maria Ausiliatrice.

E cosa hai imparato su Don Bosco?

Don Bosco è un grande santo. Quando ho iniziato a studiare in preparazione a questo evento e a conoscere Don Bosco, sono rimasto sorpreso dalla sua figura. Un santo profondamente ispiratore. Quando s’incontra con il Santo dei Giovani, in una persona, in me personalmente, nascono due atteggiamenti: o lo ami o lo odi. Con Don Bosco non c’è altra opzione. Ma non si può odiare Don Bosco, perché ti sa ispirare, ti dà speranza e fiducia, e il suo lavoro con i giovani è stato grande. Soprattutto il lavoro con i giovani nelle carceri.

Quale messaggio hai voluto comunicare alla festa di Don Bosco?

Ho voluto mostrare Don Bosco come un santo che ama i giovani, che dà loro fiducia, fede e amicizia. È un santo che crede nei giovani... Credo che dare fiducia a un ragazzo significhi offrirgli uno tra i valori più grandi. E il secondo messaggio è la proposta che Don Bosco stesso fece e fa ancora ai ragazzi: avere la capacità di vivere con gioia.

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