Stati Uniti – “Spalanchiamo i nostri cuori: il perdurante appello all’amore”
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30 Giugno 2020

(ANS – San Francisco) – L’Ispettoria “Sant’Andrea” degli Stati Uniti Ovest (SUO), che già all’inizio del mese aveva diffuso una dichiarazione in merito agli episodi di razzismo avvenuti nel Paese, ha rilasciato nei giorni scorsi una lettera sullo stesso tema, a cura del Delegato ispettoriale per la Formazione, don John Itzaina. Mentre segnaliamo che proprio a contrasto del razzismo il Movimento Giovanile Salesiano di SUO ha promosso per venerdì scorso, 26 giugno, una speciale Via Crucis, accessibile anche online, riportiamo di seguito la riflessione, dura e incisiva, di don Itzaina.

Nelle tre settimane successive alla morte di George Floyd a Minneapolis, la rabbia si è trasformata per lo più in determinazione, i saccheggi sono stati travolti da pacifiche, ma forti proteste. La Camera, il Senato e le Assemblee degli Stati hanno proposto una legislazione che prevede cambiamenti radicali nelle tattiche di polizia, nella sua militarizzazione e nell’uso di metodi violenti per il controllo della folla, come i gas lacrimogeni e i proiettili di gomma. Eppure, la rinascita del movimento “Black Lives Matter” e le manifestazioni non hanno impedito la morte di Sean Monterrosa a Vallejo, California, e più recentemente di Rayshard Brooks ad Atlanta, Georgia.

Come possiamo formarci, come salesiani e collaboratori, per resistere al razzismo in tutte le sue forme? Dobbiamo prima di tutto ammettere che siamo tutti complici del razzismo, che siamo tutti parte del problema. Abbiamo permesso che strutture sociali di ingiustizia e violenza crescessero nelle nostre chiese, nei sistemi scolastici e nelle istituzioni pubbliche. Abbiamo permesso leggi che limitano il diritto di voto (voting suppression), discriminazione in materia di alloggi e negazione di pari opportunità economiche ed educative.

Come salesiani, dediti all'educazione dei giovani, dobbiamo familiarizzare con i documenti della Chiesa come Evangelii Gaudium di Papa Francesco che dice NO a un’economia di esclusione, NO a un sistema finanziario che governa, invece di servire, NO a un pessimismo sterile, NO alla disuguaglianza dei redditi, e un all’unità sul conflitto, la realtà sulle idee, e al rispetto per la verità, la misericordia e la giustizia per tutti.

“Open Wide Our Hearts: the enduring call to love” (Spalanchiamo i nostri cuori: il perdurante appello all’amore) è una lettera pastorale contro il razzismo pubblicata dalla Conferenza Episcopale degli Stati Uniti nel novembre del 2018. “Open Wide Our Hearts” arriva dopo altre simili lettere, del 1958, 1968 e 1979. Non mi è chiaro il motivo per cui i vescovi cattolici statunitensi abbiano aspettato 41 anni per pubblicare un’altra lettera pastorale su “questa forma di male particolarmente distruttiva e persistente... [che] ancora infetta la nostra nazione” (OWOH, p. 3), ma la descrizione di ciò che sta accadendo è corretta.

“Open Wide Our Hearts” (OWOH) è uno sguardo coraggioso e straziante sulla discriminazione contro i nativi americani, gli afroamericani, gli ispanici, gli immigrati e i rifugiati. Quando affronteremo come nazione il razzismo radicato nei nostri cuori e nelle nostre istituzioni? La speranza è che le ultime tre settimane di proteste diano il via a un movimento duraturo ed efficace per l’uguaglianza e la giustizia.

Per il mese di luglio, propongo di dedicare 8 minuti e 46 secondi al giorno all’educazione e alla formazione secondo la dottrina sociale della Chiesa, con le meravigliose parole di Papa Francesco o con una delle lettere dei Vescovi, specialmente la più recente, OWOH.  In una guida allo studio di questa lettera pastorale sul razzismo, siamo invitati a “pregare, ascoltare, studiare, riflettere e rispondere”.

Abbiamo bisogno di spendere 8 minuti e 46 secondi per educarci alla storia della schiavitù, al nostro trattamento dei nativi americani o alle nostre vergognose politiche di immigrazione contro i Giapponesi, i Cinesi in quest’ultimo secolo o alla nostra terribile e disumana politica nazionale in tema di immigrazione che pratichiamo oggi.

Imparate a conoscere la Dottrina Sociale cattolica e lasciate che sia essa a governare i vostri atteggiamenti e comportamenti verso tutti i nostri fratelli e sorelle.

In questo tempo di COVID-19, pratichiamo il distanziamento sociale e la giustizia sociale, mentre apriamo il nostro cuore al perdurante appello all’amore.

Don John Itzaina, SDB

Delegato Ispettoriale per la Formazione

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