RMG – Don Maravilla: “Formare i nostri partner laici nella missione”
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02 Agosto 2021

(ANS – Roma) – “Attraverso il sacramento del Battesimo, tutti i cristiani fanno parte del popolo di Dio e partecipano alla missione della Chiesa. Ogni laico, insieme alle donne e agli uomini consacrati e al clero, è corresponsabile per la missione della Chiesa”. Così afferma don Alfred Maravilla, SDB, Consigliere Generale per le Missioni, nel suo messaggio per la rivista missionaria “Cagliero 11” di agosto. Di seguito riportiamo la sua riflessione sul ruolo dei laici nella Chiesa.

I laici esercitano la corresponsabilità nella Chiesa non come ‘collaboratori dei sacerdoti’, ma come ‘corresponsabili’ dell'essere e dell’agire della Chiesa attraverso la loro preoccupazione per la vita e la missione della Chiesa. Come il lievito fa lievitare il pane dall’interno, così i laici sono chiamati a portare Cristo al mondo dall’interno; ad evangelizzarlo dal di dentro.

Quindi, essere un laico cattolico attivo non significa solo essere coinvolto nei ministeri laicali. A differenza del clero e dei consacrati, il campo privilegiato dei laici è, in un certo senso, al di fuori della Chiesa: prendere posizioni coraggiose e profetiche di fronte alla corruzione e alle strutture di peccato della nostra società attuale e impregnare i suoi settori sociali, politici ed economici di valori cristiani, in modo che possa essere trasformata dal di dentro.

Ricordiamoci che la vocazione laica viene svalutata sia quando il clero e le persone consacrate agiscono e vivono come laici, sia quando i laici vengono trattati come inferiori e caricati di compiti e caratteristiche proprie del clero. Papa Francesco ha avvertito di un “doppio peccato” di clericalismo: una forma si realizza quando i preti clericalizzano i laici. Ma c’è un’altra forma: quando i laici chiedono di essere clericalizzati!

Come salesiani e laici collaboriamo con la Chiesa nel compiere la sua missione di evangelizzazione (Mt 28,19-20) specialmente attraverso il nostro compito missionario primario di annunciare il Vangelo ai giovani. Offriamo loro l’opportunità non di “avere di più” ma di “essere di più” risvegliando le loro coscienze attraverso il Vangelo.

Vivere lo spirito missionario di Don Bosco significa passare dal considerare i laici come semplici collaboratori, ai partner nella missione. Investendo nella formazione carismatica dei nostri partner laici nella missione, arricchiamo la Chiesa locale con il carisma di Don Bosco e la costruiamo.

Per la riflessione e la condivisione:

•        Come posso favorire la comunione nella missione dei laici e dei salesiani nella nostra Comunità Educativa Pastorale?

•        Come possiamo rafforzare l’identità specifica dei laici e dei salesiani nella nostra Comunità Educativa Pastorale?

InfoANS

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