Argentina – Il sig. Zatti credente
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06 Settembre 2022

(ANS – Buenos Aires) – In vista della canonizzazione di Artemide Zatti, SDB, condividiamo alcuni articoli di riflessione e indagine su alcuni tratti del futuro santo, elaborati dal Bollettino Salesiano dell’Argentina, Paese in cui “il parente dei poveri” visse tutta la sua vita salesiana.

“Le storie di fede sono tante quante sono i credenti, dato che ciascuno si dona con la sua personalità”

Romano Guardini (La Vita della Fede)

L’atto vitale della fede è la storia personale del credente. Se diciamo che alle radici della fede c’è un dono di Dio, dobbiamo anche assicurarci che questo dono sia accolto da una persona. Quindi, dobbiamo sapere chi è la persona e la sua personalità, perché è lì che risiede la sua fede.

La fede come adesione personale a Dio è stata per Zatti una storia personale, portandolo alla santità nel lavoro concreto, nella cura dei malati, nel mondo della sanità.

“Credetti, promisi, guarii”

La fede cristiana di Zatti iniziò con il suo battesimo a Boretto, vicino Reggio Emilia, nella basilica di San Marco, lo stesso giorno della sua nascita, il 12 ottobre 1880.

Nel 1897 la famiglia Zatti-Vecchi si trasferì in Argentina per iniziare una nuova vita. Arrivarono a Bahía Blanca, dove lo zio Luigi trovò per loro una casa e la possibilità di lavorare. Nei fine settimana si recavano alla parrocchia di Nostra Signora della Mercede, animata dai Salesiani. Lì il giovane Artemide poté approfondire la sua fede in Gesù e conoscere Don Bosco, e grazie a questa testimonianza, decise di diventare salesiano.

Si recò a Bernal per iniziare l’aspirantato salesiano, dove studiava e lavorava con entusiasmo. Sfortunatamente, mentre si prendeva cura di un salesiano affetto da tubercolosi, contrasse anche lui la malattia. Il contagio era inevitabile, ma nonostante tutto, egli andò avanti.

Arrivò a Viedma per alleviare i dolori della sua malattia. Lì incontrò don Evasio Garrone, medico, che lo invitò a fare una promessa a Maria Ausiliatrice per ottenere la guarigione, e cioè l’impegno a dedicare la sua vita alla cura dei malati nel nascente Ospedale “San José” di Viedma. La risposta di Artemide fu categorica: “Credetti, promisi, guarii”, come riportò anche il giornale Flores del Campo del 3 maggio 1915.

Credere nell’intercessione di Maria per la sua guarigione è stato un atto di fede semplice e pieno di amore filiale. Promettere fu un atto coraggioso di fiducia nella Provvidenza e di dedizione alla cura dei malati. La guarigione fu il risultato dell’atto di fede e di fiducia che portò Artemide Zatti a stare con i più bisognosi fino alla sua morte.

“La preghiera era come il respiro della sua anima”

Questo fatto è il punto di svolta per comprendere l’enorme lavoro di Zatti negli anni vissuti a Viedma. Con fede sopportò la malattia e indirizzò la sua vocazione, che alimentava quotidianamente in unione con Dio, dalle cinque del mattino fino alle ultime ore del giorno.

Mons. Carlos Mariano Pérez fu l’Ispettore salesiano degli ultimi anni di vita di Zatti. La sua testimonianza sulla vita di fede di Zatti dimostra la sua vita interiore:

“Amava Dio con tutto il suo cuore, con tutta la sua mente e con tutte le sue forze. La preghiera era come il respiro della sua anima, ed era convinto di avere tra le mani l’onnipotenza di Dio”.

“Anche se i problemi materiali lo tenevano in ansia e preoccupato, ha sempre anteposto l’eterno alle cose temporali. Conosceva la Sacra Scrittura e l’assaporava, così come le vite dei santi e i trattati di ascetica. Tutto questo lo sapeva irradiare con il suo esempio e le sue parole”.

“Era un vero catechista che offriva l’immagine di un uomo cresciuto nella fede, capace di trasmettere una fede in Cristo sincera e disinteressata. I malati più poveri, i casi più difficili, o i pazienti con le malattie più ripugnanti, erano per lui i veri parafulmini dell’ospedale San José. Nella mente e nel cuore aveva ben chiare le parole di Gesù: ‘Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me’ (Mt 25,40)”.

In una lettera che Artemide Zatti scrisse nel 1914 da Viedma ai suoi parenti a Bahía Blanca, egli esprimeva in modo semplice e diretto i passi che stava compiendo nella sua vita di fede, la quale, come ci ricorda Romano Guardini, è la storia di un credente, in una personalità concreta.

Ecco cosa dice la lettera:

Pregate per me, che ho tante necessità per poter compiere la missione che il buon Dio nella sua infinita misericordia si è degnato di affidarmi; io lo faccio per voi ogni giorno. E con grande fervore, quando penso che la vita presente è breve, molto breve! Che delle sofferenze di ieri non abbiamo più memoria (dolce memoria quando si soffre per il Signore) e che la ricompensa che ci aspetta è grande, molto grande, perché è Dio stesso!... A volte mi viene un’angoscia inspiegabile quando penso che potremmo perderla per colpa nostra!... Ma armati di fede, combattiamo la battaglia del Signore, e il Signore ci farà meritare una ricompensa eterna!” (Lettere di Zatti, n° 106, Archivio Storico Salesiano dell’Argentina Sud, sezione di Bahía Blanca).

Qui si può trovare la sua profonda convinzione della sua esperienza personale di Dio, sapendo che questa relazione lo porta a riconoscere e a credere nella rivelazione divina, un mistero così grande che sostiene la sua vita donata ai più bisognosi, ai suoi cari ammalati: “E che la ricompensa che ci aspetta è grande, molto grande, perché è Dio stesso!”.

La fede di Artemide era una vera gioia, sapendo che tale gioia significa entrare nel dinamismo della realtà, in ogni momento. Con la sua fede si impegnò nella vita comunitaria che per lui aveva la forma dell’ospedale, vivendo con i fratelli ammalati, i poveri e bisognosi, gli ultimi, i dimenticati.

Così la sua gioia è cresciuta d’intensità. È lì che si sono depositati la gioia, l’emozione, il piacere, il gusto personale della sua vocazione. L’intensità fu “una misura buona e abbondante”. Questo fu il dinamismo che mantenne Artemide Zatti, credente e unito al trascendente, che lo ha condotto alla santità.

José Sobrero, sdb

Fonte: Bollettino Salesiano dell’Argentina

 

 

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