Burundi – Quanto vale la vita di una bambina povera?
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03 Novembre 2016

(ANS – Bujumbura) – Non è semplice proteggere e far crescere senza ferite profonde o traumi delle figlie di 12 anni, se vivi in certe realtà. Questa storia viene da Buterere, un quartiere periferico di Bujumbura. E si tratta di una storia vera, raccontata da chi ne è stato testimone.

Buterere, quartiere di Bujumbura dove da anni si butta l’immondizia. Discarica a cielo aperto, dove la falda acquifera è ormai inquinata, dove si aggirano migliaia di persone senza fissa dimora nella quotidiana ricerca di qualcosa da rivendere.

Fine luglio 2016, alcune bambine sono tornate a casa lasciando la casa-famiglia dove abitualmente vivono. Alcune di loro si ritrovano un pomeriggio insieme per passare qualche ora in allegria. Un uomo piomba in casa, accompagnato da una donna. Violenta le bambine, una dopo l’altra, e se ne va, lasciandole in lacrime sotto la minaccia del machete della donna.

Scatta la denuncia. Lo stupratore è arrestato e portato al commissariato. L’ufficiale di polizia giudiziaria stende il verbale della denuncia e dell’inchiesta. Invia le bambine al centro medico “Seruka” dove viene accertato lo stupro. Si aspetta solo il trasferimento dello stupratore nella prigione centrale di Mpimba.

Ma il dossier sparisce. L’ufficiale di polizia giudiziaria viene trasferito altrove. Lo stupratore rimesso in libertà. Le bambine rimangono senza giustizia.

Scatta l’inchiesta sulle persone implicate in questo ennesimo episodio di violenza. Le bambine non hanno papà, sono figlie della strada, alcune sono anche senza madre. Dunque sono destinate a soffrire e a subire.

Quanto avrà pagato lo stupratore per non finire a Mpimba? Eppure il Codice Penale burundese è chiaro, articolo 385: prigione da 5 a 20 anni per ogni autore di stupro effettuato con minacce e violenze. La pena è aggravata quando le vittime sono minori.

Comincia il lavoro di ricerca della verità e dei colpevoli. Il cosiddetto capo-quartiere dice che nessuno gli ha riferito nulla. Eppure ogni settimana si svolge una riunione di sicurezza a tutti nota, con il comandante del posto di polizia e il capo-quartiere in cui si cerca di snidare tutto ciò che potrebbe mettere in pericolo la stabilità dell’area. Evidentemente un triplice stupro di bambine minorenni attuato sotto la minaccia di un’arma non è un fatto valutato rilevante. Il comandante della polizia dice di ricordare vagamente qualcosa, come se si parlasse di un ladro di polli.

Quanto conta una bambina che viene dai poveri villaggi delle colline, con un vecchio vestito addosso e una strada già decisa da altri davanti?

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