Spagna – Maria Ausiliatrice nella bellezza di un bacino artificiale
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30 Maggio 2025

(ANS – Cazalegas) – “Ausiliatrice” è il titolo mariano più noto e diffuso nella Famiglia Salesiana; ma la devozione a Maria Ausiliatrice precede e supera l’universo salesiano e si è diffuso in tutto il mondo attraverso episodi e circostanze tante volte curioso, se non “provvidenziali”. Un esempio è il caso della cappella dedicata a Maria Ausiliatrice presso Cazalegas, non lontano da Toledo, in Spagna.

Colpisce molti turisti che frequentano l’ampio, benefico e rinomato bacino di Cazalegas, trovare nei paraggi una cappella dedicata a Maria Ausiliatrice. Come è nata una chiesa dedicata alla Vergine di Don Bosco in un luogo dove non c’è, né c’è mai stata una presenza salesiana?

Per rispondere, bisogna tornare agli anni 1943-1946. Nel seminario salesiano di Astudillo, non lontano da Palencia (ma a circa 300 km da Cazalegas!), la casa di formazione per aspiranti salesiani formava un centinaio di ragazzi in un ambiente familiare, fatto di studio rigoroso, giochi, teatro, feste, escursioni... e una naturale disciplina. Tra gli alunni c’era il toledano Augusto Resino López.

La sua famiglia nutriva un profondo amore per Maria Ausiliatrice, senza dubbio trasmessa e alimentata dal padre, exallievo dell’istituto salesiano di Talavera de la Reina, sempre nei pressi di Toledo. Un’immagine di Maria Ausiliatrice, in atteggiamento seduto, troneggiava nella casa cristiana della famiglia di Augusto, che per motivi personali lasciò il seminario salesiano per entrare nel seminario diocesano di Toledo; e questi, al termine della sua formazione, venne destinato proprio a Cazalegas all’inizio del suo ministero sacerdotale.

In quel luogo, nel 1954 venne inaugurato un grande bacino per raccogliere le acque del fiume Alberche, con lo scopo di irrigare le terre della zona tramite il Canale Basso dell’Alberche, specialmente quelle di Talavera e Corralejo (territorio in cui sorge la Cappella).

Il comune di Cazalegas conta circa 2.000 abitanti e l’inaugurazione del bacino sollevò il livello economico della popolazione. Le spiagge del bacino, infatti, divennero un’area molto attrattiva per il tempo libero, lo sport e il relax.

LA CAPPELLA

Il 20 marzo 1961 lo Stato affidò la costruzione di 33 abitazioni con cappella, scuola, alloggio per l’insegnante, recinzioni e urbanizzazione. Curiosamente, la cappella fu edificata nel centro geografico di un’antica tenuta appartenuta all’Ordine di Calatrava, dove talvolta si ritirava a riposare il re Ferdinando il Cattolico.

Nel momento di scegliere il patrono della cappella, Augusto, devoto fedele e convinto della Vergine di Don Bosco fin da bambino, chiese e ottenne che fosse intitolata a Maria Ausiliatrice. Voleva che fosse la protettrice dei lavoratori e dei coloni, e anche dei villeggianti e turisti che, in futuro, avrebbero cercato nei dintorni della cappella la vegetazione abbondante di pini e pioppi, e ampi spazi per il riposo e per intensi momenti di quiete spirituale.

L’architetto fu César Casado de Palo, figura di spicco nella modernizzazione della città di Talavera de la Reina. Lo stile è simile a quello di molte cappelle rurali della zona. Ha una superficie di 150 m². L’interno è rettangolare, a navata unica, con coro. Presenta un grazioso campanile con una sola campana; il tetto è inclinato, a falda unica. Dispone di un piccolo atrio coperto da una tettoia. L’insieme è semplice e armonioso.

In un angolo, due panche in muratura; sulla parete dell’atrio, una targa in ceramica di Talavera reca la scritta: “Cappella Maria Ausiliatrice - Corralejo”. Corralejo è il nome del monte e della zona adiacente al bacino di Cazalegas. Nella parte frontale, dietro l’altare, troneggia l’immagine di Maria Ausiliatrice con il Bambino Gesù sul braccio sinistro.

Don Resino desiderava una statua bella e ne affidò l’esecuzione ai rinomati “Laboratori Granda” di Madrid. La statua riproduce fedelmente in scultura l’immagine di Maria Ausiliatrice fatta dipingere da Don Bosco. Per via del materiale utilizzato (legno massiccio di ciliegio), la statua non indossa i colori azzurro e rosa del prototipo torinese, ma la scultura è risultata comunque bella e preziosa. Il piedistallo è costituito da una sfera di nubi, come nell’originale torinese.

Ai lati, due arcangeli in mosaico, Gabriele e Michele, rendono omaggio alla Vergine. Gabriele tiene in mano un cartiglio con il saluto: AVE MARIA. In quello che regge Michele si legge: GRATIA PLENA. Entrambi evocano una Vergine Immacolata, piena di Grazia e potente difensora dei figli della Chiesa.

È la Vergine Madre e Regina, come la pregava Don Bosco: “Vergine potente, grande e fedele difensora della Chiesa e Ausiliatrice ammirabile dei cristiani”.

La cappella fu benedetta e inaugurata il 31 maggio 1964 dal Cardinale Enrique Pla y Deniel, Arcivescovo di Toledo e Primate di Spagna, alla presenza del Capo dello Stato. Il decreto di erezione canonica le conferisce il titolo canonico di Oratorio.

OGGI

Attualmente, la cappella di Maria Ausiliatrice di Cazalegas è punto di riferimento per i Paesi vicini. Vi si celebrano matrimoni, battesimi, prime comunioni, anniversari…

Nel 2014 si è commemorato il 50° anniversario dell’inaugurazione con diversi eventi festivi e una solenne Eucaristia presieduta dall’Arcivescovo di Toledo, mons. Braulio Rodríguez Plaza (2009-2019).

Nel 2024, in occasione del 60° anniversario, si è celebrata una grande processione, con una folta partecipazione di fedeli e devoti, processione che è stata riproposta anche nell’anno in corso, 2025.

In definitiva, rallegra sapere che a Cazalegas, terra toledana, in una zona bella e frequentata, la Vergine di Don Bosco ha piantato una dimora discreta e accogliente. Maria Ausiliatrice stende il suo sguardo materno sulle acque del bacino, sul verde della vegetazione, sulla luminosità del cielo e, soprattutto, effonde tenerezza, amore e protezione sugli abitanti della storica cittadina e su quanti cercano in quel luogo incantevole un sano ristoro per il corpo e per lo spirito.

don Juan Antonio Romo Galante, SDB
compagno di corso di don Resino nell’aspirantato di Astudillo

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