RMG – “Verso l’alto”: San Pier Giorgio Frassati, un modello per il Volontariato Missionario Salesiano
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21 Ottobre 2025

(ANS – Roma) – Pier Giorgio Frassati, canonizzato lo scorso 7 settembre da Papa Leone XIV, ha vissuto la sua breve vita con una chiara direzione: “Verso l’alto”. Queste poche parole, scritte una volta su una foto di montagna, rivelano più del suo amore per l’arrampicata: esprimono il modo in cui ha trascorso la sua esistenza terrena, sempre rivolto verso Dio, verso gli altri e verso qualcosa di più grande.

Per Frassati, la fede non è mai stata qualcosa di privato o passivo. Era viva. Lo portava per le strade di Torino, nelle case delle famiglie in difficoltà e nei cuori dei suoi amici. Ancora oggi la sua gioia, il suo coraggio e la sua profonda compassione continuano a ispirare i giovani che desiderano servire e trovare uno scopo alla loro esistenza attraverso la generosità e l’azione.

Una fede che muove

Frassati credeva che la fede dovesse smuovere. “La carità non basta, abbiamo bisogno di una riforma sociale”, disse una volta; una frase semplice, ma che rivelava una forte convinzione. L’amore deve farsi azione.

Egli proveniva da una famiglia ricca e rispettata. Suo padre era giornalista e diplomatico, sua madre artista. Pier Giorgio avrebbe potuto vivere agiatamente, ma non lo fece. Scelse la semplicità. Dedicò il suo tempo, le sue energie e persino i suoi beni ad aiutare gli altri. Attraverso la Società di San Vincenzo de’ Paoli, visitava le famiglie povere, portava la spesa, pagava l’affitto a chi non aveva lavoro e confortava i malati.

Ma non faceva tutto questo per sentirsi virtuoso o eroico. Per lui, servire i poveri era un modo per incontrare Cristo faccia a faccia. Capiva che il vero volontariato non consiste nel dare a partire dalla propria abbondanza, ma nel condividere la vita, la dignità e l’amore.

La gioia dell’amicizia e della comunità

Lo stile di servizio di Frassati era caratterizzato dalla gioia. I suoi amici ricordano le sue risate, il suo calore e il suo amore per l’avventura. Pregava con loro, scalava montagne con loro e li invitava a vedere Dio in ogni persona che incontravano.

Questo è lo spirito del volontariato cristiano: fede vissuta in comunità, amicizia che porta al servizio e servizio che approfondisce la fede. La santità non si vive da soli. Cresce nelle relazioni, nella missione condivisa e nella gioia quotidiana di donarsi insieme.

Dai comfort all’impegno

Ogni generazione di giovani affronta la tentazione di rimanere nella propria zona di comfort. La vita di Frassati è una sfida silenziosa, ma potente a tutto questo. Con la sua breve vita Frassati ha dimostrato che la felicità non si trova nelle comodità, ma nell’impegno.

I programmi di volontariato ispirati al carisma salesiano portano lo stesso messaggio. Aiutano i giovani a uscire da se stessi, a scoprire i bisogni degli altri e a mettere i loro talenti al servizio della vita e della fede. Attraverso il volontariato, i giovani imparano la responsabilità, l’empatia con il prossimo e scoprono le proprie possibilità di leadership. Si rendono conto che servire gli altri trasforma non solo il mondo, ma anche i loro stessi cuori.

Un appello ai salesiani e ai laici corresponsabili della missione

La testimonianza di Pier Giorgio Frassati è un monito per tutta la Famiglia Salesiana: la Chiesa ha bisogno di spazi dove i giovani possano servire, crescere e scoprire la loro missione. I programmi di volontariato ispirati allo spirito salesiano, gioiosi, basati sulla comunità e orientati alla missione, non sono un extra. Sono percorsi formativi essenziali.

Pertanto, i Salesiani di Don Bosco e i loro collaboratori laici sono chiamati a incoraggiare questo spirito di servizio, ad accompagnare i giovani e a dare loro opportunità per mettere la loro fede in azione. Nel volontariato i giovani imparano lo stile di Don Bosco – fatto di ragione, religione e amorevolezza – non come teoria, ma come stile di vita.

Quando un giovane dedica un’estate, un anno o anche solo poche ore al servizio degli altri, qualcosa cambia profondamente. Vede la fede in modo diverso. Scopre la gioia del donare. Capisce che il Vangelo muove all’azione e che chiama anche lui a muoversi – sempre verso l’alto.

Scaliamo insieme

Pier Giorgio Frassati è morto 100 anni fa, nel 1925, a soli 24 anni; ma la sua luce continua a risplendere, tanto da essere stato portato a modello di tutti i fedeli cattolici attraverso la sua recente canonizzazione.

Il suo motto “Verso l'alto” non riguardava solo le montagne, ma il raggiungimento di vette più alte nella fede, nell’amore e nel servizio.

Ecco perché, ancora oggi, la sua vita incoraggia tutti – giovani, salesiani e laici – a seguire lo stesso cammino, a servire con gioia, a credere con coraggio, ad amare senza limiti.

Come ci ha mostrato Frassati, la santità non è un’idea, è una scalata. E la via per salire è quella del servizio e dell’amore, insieme, verso l’alto.

Juan Carlos Montenegro

InfoANS

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