Semplificando l’analisi della situazione contemporanea, si possono riconoscere due “tipi” di famiglia, entrambe inadeguate: quella inesistente, sostituita da un semplice "vivere in coppia", senza un impegno preciso; e quella assente, in cui i genitori rinunciano al loro ruolo perché, anche se sono a casa, non offrono ai loro figli quella presenza attiva che essi attendono. In entrambi i casi c’è una fuga dalla realtà e si tradisce la propria responsabilità. È allora lecito chiedersi se la causa della crisi della famiglia sia nella fragilità o nella ribellione dei giovani, o piuttosto nell’incapacità o nell’assenza degli adulti.
C’è un passaggio che colpisce nelle Memorie dell’Oratorio scritte da Don Bosco: “passato quel terribile momento e tornata l'economia domestica a un bilancio migliore, mia madre ricevette la proposta di risposarsi in maniera molto conveniente. Ma essa rispose con un costante rifiuto. ‘Dio mi ha dato un marito e me lo ha tolto. Morendo egli mi affidò tre figli, e sarei una madre crudele se li dimenticassi nel momento in cui hanno più bisogno di me’.
Le fecero notare che i suoi bambini sarebbero stati affidati ad un buon tutore, che ne avrebbe avuto ogni cura. Quella donna generosa rispose: ‘Il tutore è un amico, io sono la madre dei miei figli. Non li abbandonerò mai, nemmeno per tutto l’oro del mondo’”. (MO 4).
Il rapporto genitori-figli, come ogni rapporto tra adulti e bambini, è asimmetrico: non può essere identico, tanto meno intercambiabile. Né può essere sempre la stesso, perché la crescita dei figli esige continue variazioni in un processo evolutivo continuo.
Molto spesso i genitori appaiono confusi di fronte alla difficoltà di comprendere i profondi cambiamenti culturali attuali, sedotti dalle attrazioni del benessere e del mercato, sfiniti dal lavoro e indecisi davanti alla pretese inattese e insaziabili degli stessi figli. Tutto ciò gli rende difficile decidere tra intolleranza e permissivismo, indifferenza e comprensione, disinteresse e affetto. Di conseguenza, le relazioni interpersonali vengono eluse e le situazioni dolorose e conflittuali ignorate, sprecando occasioni naturali e spontanee dalle quali si potrebbe apprendere molto, se le si affrontasse dialogando con i figli, accettando le diversità e costruendo insieme il futuro di ciascuno.
Fonte: Boletín Salesiano Argentino