RMG – Lavorare tutti insieme per la protezione dei minori su Internet
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23 Ottobre 2017

(ANS – Roma) – L’abuso sessuale sui minori esiste in tutte le società, culture e paesi del mondo. È un male molto più diffuso di quanto si pensi: secondo i dati dell’Unione Europea nella sola Europa un ragazzo o una ragazza su cinque è abusato o abusata sessualmente. Per questo motivo il Centro Protezione dei Minori dell’Università Gregoriana ha organizzato nei giorni scorsi il I Congresso Globale sul tema della “Dignità del Minore nel Mondo Digitale” – un evento al termine del quale anche Papa Francesco ha voluto mandare un suo messaggio.

“Internet, che è uno strumento di comunicazione meraviglioso, può diventare molto pericoloso” ha dichiarato p. Hans Zollner, Presidente del Centro Protezione dei Minori. Ci sono fenomeni come le violenze sessuali su bambini anche molto piccoli, che vengono riprese e trasmesse in diretta a pagamento sulla rete in tutto il mondo; realtà come il sexting, per il quale molte ragazze vengono esortate dai compagni ad inviare foto di sé nude e poi vengono magari ricattate o comunque subiscono una gogna mediatica inarrestabile, perché sempre rinnovata dalle condivisioni delle immagini; o più semplicemente tutte quelle situazioni in cui i circa 800 milioni di minori che utilizzano la rete stringono contatti e danno amicizia a persone che non conoscono, al rischio di cadere in contesti bruttissimi.

Per questo motivo nel suo messaggio ai partecipanti al Congresso, Papa Francesco, ha messo in guardia da 3 pericoli: sottovalutare il danno che viene fatto ai minori dagli abusi subiti su Internet; pensare che le soluzioni tecniche, i filtri, gli algoritmi sempre più raffinati siano sufficienti per fronteggiare i problemi; avere una visione ideologica e mitica di Internet, come regno della libertà senza limiti.

Piuttosto, ha ricordato il Papa, “si tratta di risvegliare la consapevolezza della gravità dei problemi, di fare leggi adeguate, di controllare gli sviluppi della tecnologia, di identificare le vittime e perseguire i colpevoli di crimini, di assistere i minori colpiti per riabilitarli, di aiutare gli educatori e le famiglie a svolgere il loro servizio, di essere creativi nell’educazione dei giovani a un adeguato uso di Internet, di sviluppare la sensibilità e la formazione morale, di continuare la ricerca scientifica in tutti i campi connessi con questa sfida”.

I congressisti, da parte loro, hanno elaborato un documento ufficiale, denominato “Dichiarazione di Roma”, che si apre con il titolo: “Da come sono trattati i bambini si può giudicare una società” e che lancia un insieme di 13 appelli a diverse categorie sociali, nella consapevolezza che “mentre è fuor di dubbio che Internet crei numerosi benefici e molteplici opportunità in termini di inclusione sociale e livello di istruzione”, al tempo stesso oggi la Rete pone “sfide senza precedenti per poter tutelare i diritti e la dignità dei bambini e proteggerli dall’abuso e dallo sfruttamento”.

“Lavoriamo dunque insieme per avere sempre il diritto, il coraggio e la gioia di guardare negli occhi i bambini del mondo” ha infine detto il Papa a conclusione del suo messaggio.

Il testo della Dichiarazione di Roma.

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