RMG – La vita consacrata salesiana: due forme, ma un’unica vocazione
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16 Luglio 2018

(ANS – Roma) – Chiarire le idee sul discernimento delle due forme della vita salesiana consacrata, con il duplice scopo di aiutare i formatori a presentare correttamente l’identità salesiana e di accompagnare i giovani nel processo di orientamento vocazionale: questo è stato l’obiettivo che il Dicastero per la Formazione ha perseguito attraverso il Seminario sul Discernimento delle due forme della vocazione salesiana, realizzato nelle scorse settimane presso l’opera “San Callisto” di Roma. Da quelle riflessioni sono emersi molti spunti, che ora si vogliono trasmettere a tutta la Congregazione.

Al termine del seminario il Consigliere per la Formazione, don Ivo Coelho, ha raccolto in una lettera diversi elementi:

-      Una forte enfasi sull’identità salesiana di base, o consacrazione apostolica. Come dice la Ratio, la consacrazione salesiana è quella che “colora” tutto l’essere Salesiano, coadiutore o sacerdote (39,40).

-      L’essere Salesiano coadiutore o sacerdote, non in funzione di chi lo diventa, ma come un talento che si riceve e che fruttifica solo quando è speso per gli altri (comunità, giovani, comunità educativo pastorale, Famiglia Salesiana, laici, territorio…). Le due forme della vocazione possono essere comprese soltanto insieme, nel contesto della comunità, e non separatamente.

-      Una vera e propria “evangelizzazione del carisma” come presupposto al discernimento sulle due forme: il buon annuncio di chi si è, secondo l’intuizione di Don Bosco e il patrimonio di vita maturato dalla Congregazione. Si sceglie solo ciò che si ama e si ama solo ciò che si conosce: vale anche per i giovani che si sentono attratti dal carisma salesiano.

Quanto ai segni di una vocazione di Salesiano laico o presbitero, alcune indicazioni si ritrovano soprattutto nella Ratio, capitoli 2 e 10, e in “Criteri e Norme”, 84-87. Tra le molte cose, si possono evidenziare l’iniziazione cristiana come una propensione caratterizzante la vocazione del Salesiano prete; e l’evangelizzazione dentro la realtà secolare e della realtà secolare, come caratteristica della vocazione del Salesiano laico, attraverso “una gamma quasi infinita di mezzi” (EN 51).

Il prenoviziato e tutto ciò che lo precede sono il tempo fecondo per familiarizzare con l’identità salesiana nelle sue due forme. Il noviziato normalmente è il tempo in cui la scoperta si fa orientamento e decisione personale.

Dal seminario sono emersi diversi orientamenti, che saranno condivisi dai membri del Dicastero per la Formazione con i vari Delegati durante le riunioni delle commissioni regionali. Si cercherà, in particolare, di fornire aiuti di qualità soprattutto a chi segue le fasi iniziali della formazione.

Il testo completo della lettera è disponibile qui.

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