Repubblica Democratica del Congo – “Hanno bussato alla nostra porta…”
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26 Novembre 2018

(ANS – Bukavu) – “Il Paese è in pessime condizioni”, scrivevano circa un anno fa i vescovi della Repubblica Democratica del Congo. Si può affermare che la maggior parte della popolazione del Paese viva in pessime condizioni. C’è un’evidente mancanza di lavoro, di pace, di un’equa distribuzione della ricchezza, di sostegno alle persone meno fortunate… Qual è la buona notizia che la Chiesa può annunciare in questo contesto? Fare quello che fece Gesù, seguendo l’intera gamma delle opere di misericordia.

Racconta don Piero Gavioli, SDB: “Dal nostro arrivo a Bukavu poco più di tre anni fa, abbiamo scelto di offrire un’accoglienza ampia e incondizionata. Durante il giorno, la porta del Centro Don Bosco è sempre aperta. Cerchiamo di ascoltare chi arriva da fuori con i suoi problemi, che spesso sono del tipo: ‘Il mio padrone di casa mi ha buttato fuori perché non ho pagato l’affitto degli ultimi tre mesi… Mio figlio deve essere operato, ma non ho i soldi per pagare l’ospedale… Avevo una piccola impresa, ma mi sono ammalato e ho perso tutto il mio capitale per curarmi… Ieri sera i miei bambini non hanno mangiato nulla… Se non pago le tasse scolastiche i bambini non potranno più andare a scuola… Cerco lavoro, posso anche fare le pulizie qui da voi…’”.

“La nostra missione qui – prosegue – è accogliere i ragazzi in condizione di strada e offrire loro una formazione professionale gratuita. Inoltre, con i nostri mezzi, aiutiamo le famiglie a pagare le rette scolastiche di almeno uno dei loro figli (nell’anno scolastico 2017-18 abbiamo aiutato 507 scolari). Ma non possiamo soddisfare tutte le richieste delle famiglie povere di Bukavu”.

Eppure alle volte la storia di qualche visitatore s’impone nei cuori e i Salesiani non possono lasciarlo andare via a mani vuote.

È successo così con Rebecca, madre di 8 bambini e vedova, quando ha chiesto aiuto per il suo figlio più piccolo, Joseph, nato affetto da idrocefalia. L’operazione per curarlo costava 500 dollari e Rebecca non aveva alcuna possibilità di trovare tale denaro. Per questo ha bussato alle porte del Centro Don Bosco. I Salesiani hanno pagato metà della cifra, l’altra metà l’ha messa un parente di Rebecca, e l’operazione, pur se avvenuta con grande ritardo rispetto a quando andava fatta, è riuscita. Mamma Rebecca ora continua a portare sacchi di carbone e di legna sulla schiena per sfamare i suoi figli e far andare a scuola almeno una delle sue figlie.

Un altro caso particolare è quello di Chantal, 24 anni. Nata in una famiglia di sette figlie, rimasta orfana di padre a 14 anni, grazie al duro lavoro della madre e di alcuni benefattori è andata molto avanti negli studi. Ma quando l’anno scorso anche la madre le è morta, ha rischiato di doversi fermare quando ormai era arrivata al sesto anno di Medicina. I Salesiani le hanno pagato parte delle tasse e le hanno fatto ottenere una deroga ai pagamenti e una borsa di studio.

Conclude don Gavioli: “Dopo la lettura di queste storie potete capire un po’ meglio cosa facciamo nella nostra missione con l’aiuto che riceviamo. Per Rebecca, Joseph, Chantal, Enock, Jeannot, Albertine, Marcelline e tanti altri ancora”.

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