RMG – I Salesiani ad Aleppo: resteremo finché qualcuno avrà bisogno di noi
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02 Maggio 2016

(ANS – Roma) – Da poche ore in Siria è stata dichiarata una nuova tregua di 24 ore, dopo diversi giorni di combattimenti che hanno lasciato sul campo quasi 300 morti, per lo più civili. In questo contesto di estrema sofferenza il missionario salesiano in Medio Oriente don Alejandro León presenta la sua visione su quanto sta accadendo ad Aleppo.

“In tutto il Medio Oriente ci sono molte situazioni difficili, ma quest’è vero soprattutto in Siria e nelle ultime settimane a Aleppo. Si potrebbe dire che l’ultima è stata una delle peggiori settimane vissute in questi 5 anni di guerra” riporta don León.

“La situazione è molto confusa, perché ci sono molte fazioni in lotta, in una guerra di tutti contro tutti dove i civili sono, purtroppo, nel mezzo”.

Quanto alla visione che i media danno al conflitto in Siria don León afferma: “purtroppo in questo, come in molti altri conflitti, i media forniscono le informazioni che conviene secondo la linea prescelta dai governi e creano l’opinione pubblica sulla base di quelle linee”, lasciando fuori molti aspetti importanti del conflitto e sottolineando solo quelli che sono utili per i loro obiettivi.

Come esempio recente riporta: “negli ultimi tre giorni sono stati attaccati numerosi quartieri di Aleppo, alcuni con una predominante presenza cristiana, ma di questo si è parlato poco, si è menzionato solo l’ospedale”.

Sulla realtà della comunità salesiana spiega: “Noi Salesiani siamo nel centro di Aleppo e grazie a Dio finora le nostre strutture non hanno subito gravi danni”.

Molte chiese e parrocchie della città sono state distrutte e la gente si ritrova e si integra nella vita dell’oratorio salesiano: molte parrocchie o gruppi persino lo utilizzano come sede per i loro incontri specifici. “Un esempio molto significativo è quello dei giovani sacerdoti di diversi riti cristiani che si riuniscono settimanalmente nella nostra opera per formarsi, pregare, incoraggiarsi e condividere le loro esperienze di fede in questo contesto”. E ogni quattro mesi i cristiani della città si ritrovano presso la casa salesiana. In qualche modo tutto ciò ha avvicinato i Salesiani ai cristiani rimasti ad Aleppo.

Sull’esperienza della comunità salesiana di fronte alla guerra don León aggiunge. “In questi anni abbiamo sofferto particolarmente per la perdita di bambini e giovani del nostro oratorio … Oggi tutti i cristiani che muoiono sono persone che conosciamo ... ed è molto difficile per noi accompagnare queste situazioni estreme”.

Infine, chiediamo a don León sul futuro della comunità salesiana ad Aleppo: “Fino a quando ci saranno i cristiani noi Salesiani rimarremo con loro, non abbiamo alcun dubbio; la nostra decisione è un impegno personale che è stato liberamente preso da ogni fratello”.

InfoANS

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