Giappone – Mons. Yamanouchi, SDB, racconta: “Il Papa di tutti, un profeta del Dio incarnato”
In evidenza

28 Novembre 2019
Foto © : Vatican Media

(ANS – Tokio) – “Dal 23 al 26 novembre abbiamo ricevuto Papa Francesco in Giappone. Siamo rimasti sorpresi dalla sua calorosa vicinanza, dai suoi vigorosi messaggi contro l’uso e il possesso immorale di armi atomiche, sulla protezione della vita umana e la cura del creato, sull’accoglienza solidale dei rifugiati e degli immigrati”. È quanto afferma il vescovo di Saitama, il salesiano mons. Mario Yamanouchi.

Credo che nessun uomo possa sopportare un programma di attività così denso e complesso e con una platea così variegata, sempre con il sorriso sul volto, pieno di gentilezza: era la presenza di un uomo pieno dell’amore di Dio. E io, come vescovo, sono riuscito a stringere la mano del Papa in quattro diversi momenti. Ricordo la seconda volta, dopo la Messa a Nagasaki, prima che partisse per Hiroshima, ero l’ultimo della fila dei vescovi, e salutandomi mi ha detto: “E tu, comportati bene. Ci vediamo presto...”, mentre mi ha dato una pacca sulla spalla, prima di salire a bordo di una Toyota Mirai.

Il primo gesto con cui si è entrato in sintonia con i vescovi

La sera del 23, non appena arrivato alla Nunziatura, è sceso dall’auto per salutare circa 200 persone che aspettavano sotto una forte pioggia, ringraziando per l’accoglienza e senza curarsi di ripararsi lui stesso. Poi è venuto a salutare il personale della Nunziatura.

Il Papa ha iniziato a parlare, ma poiché ciò che stava per dire non era scritto nel libretto, ha chiesto a P. Renzo De Luca, Provinciale dei gesuiti in Giappone e suo exallievo, di tradurlo. La sorpresa è stata, quando, finito di leggere il saluto scritto, ci ha proposto un fuori programma, dicendo che era disponibile se volevamo fargli qualche domanda, “così abbiamo un momento di dialogo fraterno”.

Dopo la terza domanda, il Presidente della Conferenza Episcopale ha chiesto al Papa se fosse stanco e, ricordando che il mattino seguente doveva prendere l’aereo alle sei, ha proposto a noi vescovi di terminare lì. Ma il Papa ha risposto spontaneamente: “Ah, siete già stanchi e affamati, volete andare a casa? Io sono molto felice di essere qui con voi ora, ma se voi volete andare, finiamo qui, nessun problema”. Dopo la traduzione c’è stato un scoppio di risa e poi il tempo per altre due domande/doni: da parte del vescovo di Hiroshima, che gli ha consegnato una maglia della squadra locale, chiedendo una benedizione su di essa – al che il Papa ci ha parlato del San Lorenzo de Almagro, la sua squadra in Argentina; e poi io gli ho regalato un “bolero” (gioco tradizionale, NdT) con lo scudo papale, mentre gli facevo una domanda. E abbiamo potuto notare che il Papa sa giocare con il bolero…

Incontro con i giovani nella cattedrale di Tokio

Il 25, quasi a mezzogiorno, dopo aver incontrato le persone colpite dal terremoto, dallo tsunami e dalla fuoriuscita radioattiva da Fukushima, è arrivato nella cattedrale di Tokio per essere accolto per la prima volta da numerosi bambini di diverse scuole elementari. Poi ha benedetto la grande porta della chiesa cattedrale ed entrando è stato accolto dal trambusto giovanile di 900 voci. Sono rimasto molto colpito dalla seconda ragazza che ha parlato, un’insegnante di religione buddista che né la sua famiglia né le persone della sua scuola sapevano che lei era una credente praticante; e anche dal terzo ragazzo, che ha subito bullismo perché è giapponese-filippino. Il Papa ha incoraggiato tutti e dato a ciascuno un rosario con la sua benedizione.

Tutti gridavano continuamente, ma non dicevano: “Papa Francisco”, ma in giapponese: “Viva, Papa Franciscó”. Mi è piaciuto molto quest’incontro di quasi un’ora, e sono stato pieno di gratitudine verso tutti, anche perché, come Delegato per la la Pastorale Giovanile della Conferenza Episcopale ero uno dei due vescovi incaricati di coordinare questo momento.

Rimangono molte cose, di gesti ed episodi che sono impressi nel mio cuore, alcuni momenti sono visibili sulla mia pagina Facebook. Concludo con le parole in spagnolo, con cui i giovani dell’Università di Sofia hanno salutato il Papa all’uscita: “Esta es la juventud del Papa”.

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".