Italia – Salesiani per il Sociale APS: #Noicis(t)iamo

26 Marzo 2020

(ANS - Roma) – Il coronavirus sta mettendo tutti quanti a dura prova. “Ci siamo” è l’assicurazione che “Salesiani per il Sociale APS” dà attraverso le tante presenze in tutto il territorio nazionale. Ci stiamo è l’impegno educativo con chi fa più fatica, che prosegue ora come prima, solo con modalità diverse, facendo un ricorso maggiore ai serbatoi di creatività e tenacia. Ecco solo alcuni esempi che provengono dai tanti avamposti educativi che l’organizzazione salesiana cura in tutt’Italia.

In epoca di quarantena chi non ha una casa si trova a soffrire maggiormente. Ma l’emergenza sanitaria non ha fermato la solidarietà: a Roma, grazie alla collaborazione dei volontari che collaborano con l’Associazione “Missionarie di Cristo Risorto”, attiva presso l’oratorio salesiano “Sacro Cuore”, i senza fissa dimora della Stazione Termini hanno ricevuto la frutta e la verdura donate dall’Hotel Sofitel Rome Villa Borghese.

A Prato, l’associazione “La lunga domenica” della rete di Salesiani per il Sociale, sostiene a distanza i suoi ragazzi e le loro famiglie con sostegno scolastico individuale tramite Skype o WhatsApp e messaggio della “buona notte” in diretta Facebook. Inoltre, con il progetto “Una mano spesa bene”, i giovani animatori si sono messi a disposizioni degli anziani - i più fragili in questo momento di emergenza - per la spesa: “Per noi giovani aiutarli è un dovere civico”.

Nella sede di Salesiani per il Sociale APS di Corigliano-Rossano, presso la casa-famiglia salesiana “Il Timone”, le giornate dei ragazzi sono state stravolte. Non si va più a scuola, ma si studia sempre, poiché molti insegnanti stanno utilizzando la forma dello studio virtuale. Vivendo dentro un oratorio salesiano, si può dire che i ragazzi sono diventati i padroni del cortile di Don Bosco; non decine e decine di ragazzi a ravvivarlo in questi giorni, ma solo loro, 13 ragazzi che si divertono giocando a calcio, andando sullo skateboard, improvvisando flash mob canterini con gli educatori, e dialogano la sera.

Lo stesso accade nella casa famiglia “Mamma Margherita” di Cagliari. Testimoniano i responsabili: “Si vivono giorni particolari con i bambini e i ragazzi accolti: ci sono i compiti, il gioco e la fantasia per trovare sempre un nuovo divertimento. Chi meglio di loro può guardarci negli occhi e dirci che #tuttoandràbene?”  

Modu, prima di arrivare in Italia su un barcone, faceva il sarto in Gambia. Oggi, ospite della comunità “Peppino Brancati” di Torre Annunziata, sede di Salesiani per il Sociale APS, vorrebbe cucire mascherine per la prevenzione dei contagi da COVID-19. Per ora lavora con una vecchia macchina da cucire, ma grazie ai benefattori di Salesiani per il Sociale APS, è in procinto di riceverne una più moderna ed efficiente. Lui, che ha ritrovato speranza nel Belpaese, oggi incoraggia: “Italia, andrà tutto bene!”

Nella medesima comunità Rosaria fino a pochi giorni fa svolgeva il suo Servizio Civile. Ora che l’ha dovuto sospendere ha capito quanto quei ragazzi fragili e bisognosi gli siano entrati nel cuore, ed afferma: “Vorrei che lo Stato pensasse a loro come persone oltre che come membri di una comunità… Vorrei dargli voce. Vorrei poter stimolare la loro intelligenza… Vorrei tante cose, ma più di tutte vorrei che questa pandemia passi presto così da potere entrare in casa urlando, prenderli in giro e nello scherzo riabbracciarli ancora”.

Salesiani per i giovani: oggi e sempre #Noicis(t)iamo

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