Perù – Giovani migranti venezuelani a Magdalena del Mar: “Prepariamo sacchi di cibo per i più poveri”

14 Aprile 2020

(ANS – Lima) – Le immagini delle migliaia di venezuelani che qualche settimana fa hanno percorso migliaia di chilometri per raggiungere la Colombia, l’Ecuador, il Perù, con una manciata di vestiti e due bambini in braccio, affamati e assetati, sono scioccanti. Ora, il coronavirus ha distrutto doppiamente i poveri. “L’unico problema è il cibo”, hanno detto alla BBC World per spiegare il motivo per cui migliaia di migranti venezuelani decidono di tornare nel loro Paese a piedi nonostante la crisi. A Magdalena del Mar, Lima, i salesiani continuano a sostenere i giovani “migranti e rifugiati del Venezuela”.

La casa d’accoglienza “Don Bosco”, situato nel quartiere di Magdalena del Mar, accoglie 50 giovani di età compresa tra i 18 e i 25 anni, migranti di nazionalità venezuelana. L’esperienza pastorale è affidata a don José Valdivia, SDB, che unisce il suo lavoro di Economo ispettoriale con la direzione della casa e che ha dovuto affrontare la situazione di quarantena in modo creativo e dinamico.

Molti dei suoi giovani sono arrivati in Perù con l’obiettivo di lavorare e di inviare denaro alle loro famiglie, ma la pandemia li preoccupa di più ora, perché temono di “non poter mandare più denaro” in Venezuela.

“I giovani sono seguiti e, nonostante la preoccupazione, rispettano la regola di restare a casa, anche se alcuni sono un po’ depressi’, descrive Naudy, uno degli educatori. Don Valdivia, dopo aver svolto i suoi doveri di Economo, raggiunge Magdalena del Mar per stare con i giovani, parlare con loro, ascoltarli e pregare insieme.

Affinché gli oltre cento giovani possano vivere un “confinamento” sereno e gioioso, hanno organizzato il campionato di calcio-balilla denominato “Don Bosco batte il Coronavirus”.

Gli stessi giovani hanno anche preparato le “borse della salvezza” e le hanno offerte alle famiglie di migranti venezuelani che non hanno nulla.

“Sappiamo e ci rendiamo conto di quanto Dio sia buono con noi – dice Javier –. Abbiamo un posto dove dormire e qualcosa da mangiare, il minimo che possiamo fare è condividerlo con chi ne ha bisogno”. 

“Una sera abbiamo riflettuto sul passo del Deuteronomio 10, 17-18. Abbiamo trascorso quasi tre ore a parlare di ciò che Mosè diceva al popolo d’Israele, che Dio è grande, potente e temibile e mostra il suo amore allo straniero donandogli pane e vestiti – aggiunge don Valdivia –. Quella notte abbiamo passato la notte a preparare sacchi di cibo per i poveri, che abbiamo distribuito il giorno seguente”.

NOTIZIE CORRELATE

InfoANS

ANS - "Agenzia iNfo Salesiana" - è un periodico plurisettimanale telematico, organo di comunicazione della Congregazione Salesiana, iscritto al Registro della Stampa del Tribunale di Roma, n. 153/2007.

Questo sito utilizza cookie anche di terze parti, per migliorare l'esperienza utente e per motivi statistici. Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie. Per saperne di più o negare il consenso clicca il tasto "Ulteriori informazioni".