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Corea del Sud – Dinamiche di crescita vocazionale nell’Ispettoria “Santi Martiri Coreani”

29 Aprile 2020

(ANS – Daejon) – Dopo 10 anni passati a Naeri, dallo scorso gennaio il noviziato salesiano dell’Ispettoria “Santi Martiri Coreani” (KOR) è tornato a Daejon, dov’era stato aperto nel 1992. Oggi la comunità di Daejon, diretta da don Peter Choi kwang-seob, e con don Felix Wee won-seok come Maestro dei Novizi, conta 6 sacerdoti salesiani e 4 novizi ed è inserita in una realtà immersa nel verde, che comprende anche un centro giovanile e una casa accoglienza per giovani in difficoltà.

Il centro giovanile è un grande spazio che ospita attività di crescita umana degli studenti delle scuole elementari e medie durante l’anno scolastico; nei fine-settimana, o nei periodi di vacanza, funziona anche come casa per ritiri. Essendo situata al centro del Paese, questa comunità è anche sede di molti eventi ispettoriali, celebrazioni e raduni. A questa comunità sono collegati anche due centri locali dei Salesiani Cooperatori e la “Casa Nazareth” delle Figlie di Maria Ausiliatrice.

Ciò che rende speciale questa comunità formativa per i formandi alla vita salesiana è l’esperienza di vita 24 ore su 24, 7 giorni su 7, con i giovani in difficoltà e la collaborazione con la comunità di FMA situata all’interno del medesimo complesso.

Così, oltre alle preghiere ordinarie del noviziato, al lavoro, allo sport, alle lezioni, ai confronti sui vari temi della vita consacrata e apostolica salesiana, i novizi coreani nel loro tempo libero hanno l’opportunità di misurarsi quotidianamente con i giovani bisognosi.

I quattro novizi attualmente residenti a Dajeon – Francesco, Giovanni della Croce, Gabriele e Giovanni – testimoniano cosa li ha sorretti finora nel loro cammino vocazionale.

“Avendo sempre vissuto e lavorato, fin dall’aspirantato, con i giovani in difficoltà, impariamo ad accompagnare questi giovani. La maggior parte di loro non ha mai sperimentato una famiglia e dei genitori che si prendano cura di loro. Quando ho ricevuto una lettera di ringraziamento da uno di essi, mi sono sentito entusiasta e incoraggiato nel mio cammino vocazionale: ‘Grazie a te, Fratello, sto crescendo ogni giorno’ mi aveva scritto”.

“Nel mio cammino vocazionale ho sperimentato anche delle difficoltà. Tuttavia quando un ragazzo di Dae-rim-dong mi ha detto: ‘Spero che concluderai presto il Servizio Militare e che tu possa tornare tra noi il prima possibile’, ho ricevuto lo stimolo decisivo per superare la mia nuvola di dubbi se continuare o meno... Anche lo spirito di famiglia e la fiducia che ho ricevuto fin dai miei primi raduni giovanili salesiani mi hanno fatto crescere e mi hanno sostenuto”.

“Quando ho fatto il Servizio Militare ho potuto confermare il mio modo di meditare appreso all’aspirantato. E sempre mentre facevo il militare mi sono accorto che la maggior parte dei miei discorsi riguardavano i salesiani. Allora ho riconosciuto che sono già uno di loro! Anche lo spirito di Famiglia Salesiana, percepito nei momenti di preghiera, mi è stato di forte aiuto”.

“Posso riconoscere vari momenti ed esperienze in cui la mia vocazione è cresciuta: quando, attraverso la preghiera, riesco ad andare oltre le incomprensioni con un confratello difficile; quando, attraverso la preghiera, sono in grado di superare un momento difficile personale; quando, attraverso il consiglio, riconosco le ferite del mio passato e le affronto con serenità nella preghiera; infine, quando faccio la meditazione quotidiana e partecipo all’Eucaristia”.

Fonte: AustraLasia

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