“Seppur virtualmente e non fisicamente come previsto, desidero farmi vicino e soprattutto portarvi il saluto e la benedizione del Santo Padre Francesco”, così inizia il messaggio che il Segretario di Stato Vaticano, il card. Pietro Parolin, ha fatto pervenire alla comunità accademica dell’Università Pontificia Salesiana (UPS) di Roma, che ha celebrato la festa di Maria Ausiliatrice – normalmente occasione per un ricco festival culturale – con un programma trasmesso virtualmente su Zoom, nella giornata di venerdì 22 maggio. Tra i vari interventi, anche quello del Rettor Maggiore, Don Ángel Fernández Artime, che ha ricordato: “La più grande bellezza che porterete con voi è il sacrificio di arrivare a qualcosa di prezioso, la giustizia, l’onestà. Sono questi valori che aprono spazi di vita autentici che, arricchiti di fiducia e speranza, ci conducono alla Madre - Maria Ausiliatrice - che ci accompagna e ci accompagnerà sempre per mano”.
A San Gregorio, Catania, Italia, il ricordo di Maria Ausiliatrice, nei vespri della Solennità dell’Ascensione, il 23 maggio, ha coinciso con la prima celebrazione eucaristica alla presenza dei fedeli dopo la pandemia di Covid-19. A presiedere la celebrazione è stato il parroco, don Ezio Coco, alla presenza dei sacerdoti salesiani, del sindaco, Carmelo Corsaro, e di altre autorità locali e della società civile.
“In questo momento, con sentimenti di fraternità, di comunione, di amicizia e di rispetto dell’uno verso l’altro – ha detto il Direttore dell’Istituto Sacro Cuore, don Michele Viviano – dobbiamo dire grazie alla vergine Maria al suo cuore materno, alle sue mani premurose alle quali affidiamo le nostre famiglie, la città di San Gregorio, il mondo intero”. Prima che iniziasse la celebrazione don Viviano ha anche ricordato le persone che durante la quarantena sono decedute – due vittime per coronavirus e altre persone morte per altra causa, che durante le costrizioni normative non hanno potuto avere il conforto dei funerali. Ad ogni modo, a riempire l’aria dell’Istituto di un sano ottimismo per un futuro migliore hanno contribuito i giovani, che hanno cantato e suonato canti religiosi.
La Scuola Tecnica Don Bosco (DBTS) di Gabutu, in Papua Nuova Guinea, ha trovato modi creativi per celebrare la festa tanto cara alla sua Comunità Educativo-Pastorale. L’equipe pastorale della scuola e il club “Mariam” hanno organizzato la costruzione delle “Grotte di Mariam” nel campus dell’istituto; hanno realizzato stendardi e striscioni colorati rappresentanti Maria con le caratteristiche dell’inculturazione; e hanno previsto un fitto programma di Messe, per i vari anni di corso degli allievi, così da non creare assembramenti, ma dando a tutti l’opportunità di celebrare l’Ausiliatrice. Prima di ogni Eucaristia i fedeli hanno portato dei fiori sotto la statua di Maria, mentre al termine delle celebrazioni ogni gruppo ha potuto condividere un momento di agape.
Più semplice sono state le cose in Vietnam, dove il blocco delle attività per il coronavirus e il distanziamento sociale sono stati sospesi dal governo già da settimane. Per questo motivo i fedeli di alcune parrocchie salesiane, come quella del pre-noviziato, del noviziato, del post-noviziato e di “Don Bosco” Xuan Hiep hanno potuto partecipare numerosi alle celebrazioni.
Le attività hanno incluso una processione della statua di Maria Ausiliatrice, un’offerta floreale a Maria accompagnata da danze tradizionali, programmi in onore di Maria Ausiliatrice e la Messa conclusiva. Al termine dell’Eucaristia c’è stata anche una tradizionale attività svolta dallo stesso Don Bosco a suo tempo: un falò con le lettere offerte a Maria dai suoi devoti.
Il programma realizzato dagli studenti salesiani del postnoviziato, sul tema, Maria “Stella guida” è stato speciale, perché è stata anche l’occasione per i giovani salesiani per esprimere la loro gratitudine ai loro superiori, professori e genitori, prima di partire per il periodo del tirocinio nei rispettivi ambienti salesiani.
Per concludere la nostra panoramica, in Bolivia, presso l’opera salesiana di Muyurina, Santa Cruz, l’omaggio a Maria Ausiliatrice non è stato fermato nemmeno dalle restrizioni per il lockdown: scortato da un furgoncino della polizia, l’autocarro con a bordo la statua della Madonna ha sfilato per le vie del quartiere, accompagnato dalla preghiera, dai canti e dagli omaggi di poche persone ai margini delle strade – ma di molte di più in preghiera nelle rispettive case. La processione dell’Ausiliatrice è stata il culmine di un percorso di avvicinamento alla festa realizzato attraverso la condivisione di pillole di spiritualità, preghiere e riflessioni offerti dai salesiani nei giorni precedenti. E senza considerare che il Movimento Giovanile Salesiano della Bolivia ha organizzato, sempre per ieri, una “serenata a Maria” realizzata digitalmente unendo le voci dei giovani direttamente dalle loro case.
Anche se non si è potuto fare tutto ciò che solitamente si fa per esprimere veramente l’amore e la devozione salesiane a Maria Ausiliatrice, religiosi, laici e giovani sono riusciti con il loro affetto, la preghiera e la creatività a partecipare e a vivere momenti speciali di ringraziamento e affidamento a Maria.
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