Brasile – I missionari salesiani producono un video in lingua xavante per mettere in guardia le popolazioni indigene dalla pandemia

22 Giugno 2020

(ANS – Nova Xavantina) – Come in tutta la regione amazzonica, gli indigeni del Brasile sono tra i segmenti della popolazione più a rischio per il coronavirus. Gli indigeni di questa zona vivono lontano dagli ospedali e spesso con pochissime infrastrutture di base, nessuna assistenza specialistica, pochi medicinali. L’unica cosa che resta da fare ai missionari salesiani è “prevenire” il contagio e i rischi di morte. Per raggiungere questo obiettivo, in spirito salesiano, i missionari hanno realizzato un video.

Il video, della durata di 15 minuti, è stato prodotto e diretto dai salesiani don Aquilino Tseré'ub'õTsirui'á, di etnia xavante, e don Bartolomeo Giaccaria. L’audiovisivo racconta la storia dell’origine del virus, parla delle linee guida generali di trasmissione e prevenzione, e cita i messaggi di Papa Francesco, del Rettor Maggiore dei Salesiani, e del Superiore dell’Ispettoria di Brasile-Campo Grande (BCG), don Ricardo Carlos. L’editing è stato curato dal regista indigeno della missione di Sangradouro, Divino Tserewahú, con l’intenzione che il materiale sia condiviso dagli indigeni attraverso app e reti sociali.

Storicamente, i virus influenzali hanno decimato intere comunità indigene in tutto il Brasile sin dall’inizio della colonizzazione. Il contatto con un nuovo virus, aggressivo anche per i non indigeni, è a maggior ragione ancora più pericoloso per la salute degli Xavante. In Brasile, in tre mesi di pandemia, i dati ufficiali pubblicati dal Segretariato Speciale per la Salute degli Indigeni (SESAI) riportava, al 14 giugno scorso, 281 vittime e 5.361 infettati.

L’11 maggio scorso, poi, un bambino Xavante, di soli otto mesi, del Territorio Indigeno Marãiwatsédé, situato nel comune di Alto Boa Vista, Stato del Mato Grosso, è diventato tristmente la più giovane vittima del coronavirus nello Stato e la prima vittima indigena nel Mato Grosso. Mercoledì scorso, 17 giugno, è emerso un altro caso di un indigeno xavante risultato positivo al Coronavirus. È adulto e viveva in uno dei villaggi della terra indigena Parabubure, appartenente alla parrocchia dedicata a San Domenico Savio. Attualmente è in isolamento a Casa della Salute Indigena di Campinápolis.

L’assistenza sanitaria per gli Xavante nel territorio della parrocchia di San Domenico Savio, dove è stato prodotto il video, è fornita dal Governo Federale, attraverso il SESAI, che assume ONG per la realizzazione del servizio. Secondo p. Eloir, direttore della comunità salesiana di Nova Xavantina (MT), l'assistenza sanitaria degli indigeni è incoerente. “È un servizio molto precario, soprattutto per la mancanza di medici. Dopo la chiusura del programma ‘Più Medici’, alcune micro-aree hanno iniziato ad avere un medico che si prende cura di loro su base temporanea: rimane solo 15 giorni nella microarea e poi va in un’altra”, ha spiegato don Eloir de Oliveira Gonçalves, Direttore della missione salesiana a Nova Xavantina.

I salesiani, insieme ad altre organizzazioni missionarie, collaborano anche tramite la fornitura di rimedi naturali: unguento per la cura delle malattie dermatologiche e muscolari e uno sciroppo contro le malattie polmonari.

Dalla notizia dell’arrivo di Covid-19 in Brasile, i missionari salesiani si sono subito resi conto che i materiali che parlavano di misure di prevenzione e linee guida di comportamento erano tutti in portoghese, e gli Xavante non li capivano. Una parte della popolazione indigena si rifiutava persino di adottare le misure di prevenzione. Così è nata l’idea di produrre il video in lingua xavante, il cui focus non sarebbe stato semplicemente la prevenzione, ma la dimostrazione dell’esistenza della malattia, delle sue origini e il fatto che si tratti di una pandemia.

Uno degli errori degli Xavante è stato pensare che questa malattia avrebbe colpito solo i non indigeni delle città. “Il video spiega che il coronavirus attacca tutti e che non basta avere fede o cultura cristiana per essere immunizzati”, chiarisce don Oliveira Gonçalves.

A causa dell’accesso tecnologico della comunità, la distribuzione del video, inizialmente, è avvenuta tramite DVD. Centinaia di dischi sono stati distribuiti, non solo nella parrocchia di San Domenico Savio, ma anche nelle missioni di Sangradouro e São Marcos. Successivamente il video è stato adattato per essere condiviso tramite WhatsApp, conseguendo così una diffusione capillare.

Alcuni Xavante si sono già resi conto dei gravi rischi di questa pandemia e sono convinti della necessità di seguire le regole generali di prevenzione: ridurre il più possibile i contatti con i non indigeni delle città; evitare gli assembramenti; utilizzare mascherine e altre misure di igiene personale.

Anche se molti continuano ad insistere nel voler proteggersi solo eseguendo rituali di guarigione e invocando gli spiriti buoni, la trasmissione di questo video aiuterà a che non muoiano più indigeni.

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