Myanmar – La risposta della Chiesa alla pandemia di Covid-19: il Card. Bo fa il punto della situazione

05 Ottobre 2020

(ANS – Yangon) – Il Cardinale Charles Maung Bo, salesiano, arcivescovo di Yangon e Presidente della Federazione delle Conferenze episcopali dell’Asia (FABC), ha ripercorso i mesi segnati dalla pandemia in Myanmar, sottolineando l’impegno costante della Chiesa. In un rapporto indirizzato ad amici e benefattori il porporato ha brevemente spiegato quali sono stati i principali interventi della Chiesa in questi tempi difficili.

Si riporta di seguito il testo del Card. Bo.

Covid-19 ha lanciato una sfida all’umanità. Come ci ricorda costantemente Papa Francesco siamo: "tutti chiamati a remare insieme". Siamo grati alla solidarietà globale che emerge tra le persone del mondo. Covid-19 è stato misericordioso con noi fino alla seconda settimana di agosto, con soli 400 casi e 10 morti. Dal 16 agosto, tuttavia, il Myanmar è stato colpito da un’ondata violenta del virus. Il Paese sta cercando disperatamente di contenerne la diffusione, ma ad oggi, il virus ha una diffusione esponenziale, con 15.000 persone contagiate e circa 400 morti. Il sistema sanitario del Paese è sopraffatto.

Durante questi mesi di sfide, la chiesa del Myanmar ha bilanciato la sicurezza con la solidarietà. Nella prima fase, da marzo ad agosto, la Chiesa ha risposto con i seguenti programmi a beneficio di migliaia di persone:

-        Sensibilizzazione preventiva nelle aree vulnerabili;

-        Consegna di cibo alle persone maggiormente esposte e sostegno ai gruppi più a rischio;

-        L’offerta del nostro Seminario Maggiore come centro per la quarantena;

-        Advocacy per la non-discriminazione nella fornitura dei servizi e appelli per il cessate il fuoco nelle aree di conflitto.

La seconda fase ci ha colpito dal 16 agosto, costringendoci a un rigido blocco, che ha avuto un impatto sulla sopravvivenza di migliaia di persone. La Chiesa ha fortificato la sua risposta, con i seguenti piani:

-        Garantire la sicurezza alimentare ai più colpiti dalla pandemia, partendo con 1.000 famiglie per tre mesi;

-        Motivare la comunità cristiana a sostenere i poveri, fornendo cibo ad almeno 50 famiglie per ogni parrocchia;

-        Dare un continuo supporto preventivo;

-        Offrire le strutture ecclesiastiche per la quarantena;

-        Collaborare con il governo per raggiungere le comunità vulnerabili;

-        Raccogliere fondi di emergenza nazionali e globali;

-        Continuare l’advocacy per la pace e un approccio integrato tra i vari portatori d’interessi;

-        Stabilire la presenza pastorale online e creare un Centro di consulenza virtuale.

Continuiamo a essere grati ai nostri amici in tutto il mondo per l’accompagnamento con preghiere e ogni tipo di sostegno.

Accompagnando con la preghiera,

Charles Bo
Arcivescovo di Yangon

InfoANS

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