Ecuador – “Sogno di essere un salesiano felice tra le persone”

17 Dicembre 2020

(ANS – Yaupi) – Dopo aver preso parte alla 150a Spedizione Missionaria Salesiana, nel 2019, il giovane tirocinante salesiano Alexandre Akilimali, di 25 anni, è giunto in Ecuador per svolgere il suo servizio pastorale nella comunità indigena di Yaupi. Quel giorno ha realizzato un sogno: donare la sua vita per gli altri, ovunque Dio lo mandi.

Alexandre è nato in una famiglia cattolica di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo. A 13 anni entra nell’“ITIG Don Bosco” della sua città e conosce per la prima volta i salesiani e la figura di Don Bosco. Come studente conosce l’allora Direttore, don Fermin Kikoli, una figura decisiva per la sua vocazione alla vita consacrata. “Era una persona che accoglieva gli studenti con grande affetto, un Don Bosco in mezzo ai giovani” ricorda Alexandre.

Terminati gli studi secondari, sentì che era il momento di iniziare un percorso di vita salesiana, e di non entrare all’università come volevano i suoi genitori. All'inizio i suoi non presero sul serio la sua decisione, ma, dopo aver visto il figlio piangere per due notti di fila, gli lasciarono iniziare l’aspirantato.

Durante il prenoviziato sentì per la prima volta la chiamata alla vita missionaria, ma i formatori gli dissero che non era ancora il momento di parlarne e di avere pazienza. Ma tale voce interiore si mantenne negli anni e alla fine del posnoviziato scrisse una lettera al Rettor Maggiore per esprimere la sua disponibilità per le missioni ad gentes (al di fuori della sua cultura) e ad vitam (per la vita).

Don Ángel Fernandez Artime, Rettor Maggiore, ha accolto la sua richiesta e così Alexandre si è recato a Torino-Valdocco per partecipare alla Spedizione Missionaria Salesiana n° 150. Del cammino di preparazione gli è rimasta stampata nel cuore una frase: “Come missionari, imparerete a conoscere nuove culture. Ma non pensate di andare lì a dare qualcosa di nuovo; al contrario, prima andate ad imparare dagli altri e poi condividete ciò che avete”.

Ripensando alla sua vocazione missionaria, Alexandre cita sempre la figura del salesiano coadiutore Honorato Alonso, dedito alla formazione tecnica presso l’“ITIG Don Bosco” di Goma, e sempre vicino ai ragazzi. Pur anziano, non rimaneva nei laboratori, ma usciva in cortile per giocare a calcio con i ragazzi. “Con la sua vicinanza, con il suo servizio tra noi, mi ha spinto a questa vita” ricorda.

Senza conoscere molto lo spagnolo, è arrivato in Ecuador e si è formato presso la comunità di La Kennedy, a Quito, per alcuni mesi. Poi si è trasferito nella comunità di Yaupi, un luogo che gli ha causato molta emozione e stupore, essendo immerso nella giungla. “Non potevo immaginare che esistesse un posto così in Ecuador!”. E allo stupore si è aggiunta la gioia quando i bambini del posto, di etnia Shuar, lo hanno accolto con danze e canti tradizionali.

“Sto ancora entrando nella cultura, perché sono un estraneo per loro (i giovani). Ma dato il Paese da cui provengo, molti si avvicinano a me per curiosità e io ne approfitto per conoscerli meglio, per giocare in cortile e condividere del tempo insieme. Questi primi mesi mi hanno insegnato il valore della pazienza”, racconta il missionario, che insegna Fisica e Filosofia presso la residenza per studenti della comunità.

A causa della pandemia di Covid-19, le dinamiche quotidiane sono cambiate. Ora registra i contenuti da trasmettere alla radio in modo che i giovani possano continuare ad imparare dalle loro comunità.

Ma il sabato cammina nella giungla per un’ora e mezza, fino alla comunità di San Antonio de Yaupi. In questo cammino, invita i bambini e i giovani a partecipare alla catechesi e ad avvicinarsi a Dio. Attualmente anima un gruppo di 15 bambini che si preparano alla Prima Comunione, e altri 6 per la Cresima. “La sfida è capire i nostri destinatari, conoscerli meglio, essere vicini alle comunità e dare ciò che abbiamo” dichiara.

In questo processo, Alexandre ha chiesto a Dio di illuminare i suoi passi e di permettergli di scoprire ciò che vuole da lui in questa fase del tirocinio, per poi servire la gente dell’Ecuador come sacerdote. Il suo sogno principale è quello di essere un salesiano felice tra le persone che incontrerà in questo viaggio missionario.

Cristian Calderón

Fonte: Salesianos Ecuador

InfoANS

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