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India – Cure, cibo e vicinanza umana: l’impegno salesiano in tempo di pandemia non fa mancare nulla

03 Giugno 2021

(ANS – Nuova Delhi) – Continuano senza sosta, e ad ampio raggio, le iniziative dei salesiani in India per aiutare la popolazione bisognosa colpita da Covid-19 e dalle sue conseguenze. Cura dei malati, alimentazione dei poveri e anche omaggi e sostegno al personale sanitario sono tra le attività portate avanti.

A Yercaud, nell’area delle Colline Shevaroy, Ispettoria di Tiruchy, la situazione dei contagi è ancora preoccupante. Persino un villaggio molto isolato nell’interno della regione, che aveva un proprio sistema di controllo per l’accesso degli esterni, sta registrando dei casi positivi, mentre c’è ancora una certa riluttanza da parte di alcune persone a sottoporsi ai tamponi.

Ad ogni modo, la Task Force promossa e coordinata dai salesiani dell’opera “The Retreat” ha già messo in piena attività la Fase I del proprio programma: procedono i test e le vaccinazioni, lo sportello per la sensibilizzazione e la consapevolezza su Covid-19 è ben accolto dal pubblico e, grazie al supporto dei benefattori, i volontari si adoperano nel distribuire razioni di cibo, sia già cucinato, sia sotto forma di scorte alimentari, ai bisognosi; nell’aiutare il personale sanitario nel tracciamento dei contagiati; e nel sostegno pratico e psicologico ai malati, alle loro famiglie e a quanti sperimentano la durezza delle misure del lockdown.

Inoltre, la Task Force, grazie al buon collegamento con le autorità locali, è entrata pienamente nella Fase II, aprendo il centro di cura per pazienti Covid, che conta 100 posti letto. Il centro già ospita 25 pazienti, isolati e sottoposti a cure di base.

A Nerul, nei pressi di Navi-Mumbai, invece continua a manifestarsi fondamentale l’iniziativa del frigorifero comunitario. Avviato a gennaio scorso per permettere a chi ha qualcosa di lasciarvi il cibo e a chi ha bisogno di prendervelo in piena autonomia, si sta rivelando un mezzo efficacissimo di sostegno comunitario: dalle 25-30 persone che vi si rifornivano ogni giorno all’inizio, si è arrivati alle oltre 100 giornaliere di aprile e maggio.

A Bangalore, infine, l’ONG “BREADS”, l’Ufficio di Pianificazione e Sviluppo dell’Ispettoria di India-Bangalore, in collaborazione con i Camilliani e il Movimento Giovanile Cattolico dell’India, hanno reso omaggio ad oltre 500 infermieri e infermiere che lavorano in due grandi ospedali di Bangalore, in occasione della Giornata Internazionale a loro dedicata, lo scorso 12 maggio. Lo hanno fatto con dei kit regalo e la promessa del sostegno morale dai giovani volontari anti-Covid-19 di Bangalore. “Gli infermieri sono stati felicissimi nel vedere apprezzato il loro servizio – ha testimoniato don Anil D'sa, SDB, Direttore della Pastorale Giovanile dell’arcidiocesi di Bangalore –. La loro gioia era sconfinata e le lacrime sgorgavano negli occhi quando i giovani hanno fatto loro gli auguri e promesso sostegno e preghiere”. Suor Maria, un’infermiera che cura i pazienti affetti da Covid-19 in uno dei due ospedali, ha osservato: “È la prima volta che della gente viene da fuori a farci gli auguri e ad invocare la benedizione di Dio per noi”.

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