Brasile – Un oratorio contro la droga: si va delineando la presenza salesiana a Cruzeiro do Sul

08 Luglio 2021

(ANS – Cruzeiro do Sul) – A Cruzeiro do Sul, nello stato brasiliano di Acre, il vescovo ha affidato ai salesiani la pastorale giovanile dell’intera città. Ma don Roberto Cappelletti, salesiano di 50 anni, ha un compito preciso.

Nonostante tutte le nefandezze e gli orrori che gli esseri umani sono capaci di compiere, il mondo continua a non sprofondare perché la logica della generazione, che mette al mondo felicità per altri, dona vita e futuro alla famiglia umana disegnando la trama segreta e indistruttibile della storia. La generazione dei quotidiani miracoli dell’agape che tengono in vita gli esseri umani è nel grembo stesso di Dio.

Nello stato brasiliano di Acre, in territorio amazzonico, a Cruzeiro do Sul, cittadina di centomila abitanti, sta per nascere una nuova presenza missionaria che metterà al mondo vita buona per decine di bambini e giovani esposti a molti pericoli. Impegnato in questo lavoro bello di generazione è proprio don Cappelletti.

Ha vissuto sei anni in due missioni sul fiume Alto Rio Negro, prendendosi cura degli indigeni che vivevano in piccoli villaggi della foresta. È stato poi trasferito nello stato amazzonico di Rondônia, a Porto Velho, città di 500.000 abitanti, dove è responsabile di una parrocchia, dell’oratorio e delle attività promosse per i bambini e i ragazzi. Da qui, ogni mese, percorre 1.200 chilometri di strada accidentata per recarsi a Cruzeiro do Sul e preparare la nuova missione voluta dal vescovo locale, il salesiano mons. Flavio Giovenale:

“Il dramma di questa cittadina sul confine con il Perù è il massiccio traffico di droga: quando i ragazzi abbandonano gli studi o finiscono la scuola e non riescono a trovare lavoro vengono spesso arruolati dai trafficanti per spacciare – racconta don Cappelletti –. Nell’area amazzonica vi sono famiglie solide e unite, attente all’educazione dei figli, ma moltissimi nuclei familiari sono fragili. I figli, spesso trascurati, cercano di fare soldi facili con la droga. La povertà è diffusa: agricoltura e allevamento, le principali attività, sono in mano a pochi, ricchissimi latifondisti, i quali purtroppo riservano ai loro lavoratori stipendi umilianti”.

Mons. Giovenale ha affidato ai salesiani la pastorale giovanile dell’intera città di Cruzeiro do Sul e la cura dei detenuti del locale carcere minorile. Obiettivo di don Cappelletti è aprire un oratorio per accogliere bambini e ragazzi e avviare corsi professionali affinché i giovani possano trovare un impiego o aprire una piccola attività. In particolare, saranno organizzati corsi di panificazione, cucina, estetica, installazione e manutenzione di impianti elettrici.

L’oratorio sorgerà nell’area dell’ex seminario maggiore, dove sono già presenti un campo di calcio e un campo al coperto per basket e pallavolo. In queste settimane si stanno ristrutturando i locali che accoglieranno la comunità salesiana e le diverse attività dell’oratorio.

In un’altra area della città la Caritas locale ha messo a disposizione un capannone, anch’esso in fase di ristrutturazione, che ospiterà le aule dei corsi. I lavori termineranno entro alcuni mesi e già a dicembre sarà possibile iniziare a raccogliere le iscrizioni.

“Da gennaio dell’anno prossimo dovrei andare a vivere stabilmente a Cruzeiro do Sul. Mi auguro che l’Ispettoria salesiana di Manaus, alla quale appartengo, e la Congregazione inviino almeno due confratelli: potremo così costituire una piccola comunità”, dice don Cappelletti, che in questo periodo sta valutando quali iniziative proporre nelle scuole della città; gli è stato infatti riferito che gli insegnanti, preoccupati per il futuro dei ragazzi, sono molto interessati ad accogliere i missionari e le loro proposte educative. “Penso che in questa città si lavorerà bene, le congregazioni religiose sono felici dell’arrivo dei salesiani – prosegue –. Il sindaco e l’assessore alle politiche giovanili, entrambi cattolici e coinvolti nella vita della Chiesa locale, sono molto disponibili e aperti a ogni iniziativa che possa sostenere le giovani generazioni”.

Intanto, a Iaureté, sull’Alto Rio Negro, don Cappelletti ha quasi completato la costruzione di una casa che sarà in parte destinata a ospitare la comunità religiosa, in parte riservata ad accogliere quei bambini che, soprattutto nel fine settimana, vivono per strada, abbandonati a se stessi perché i genitori bevono e si ubriacano. Al contempo, a Porto Velho, dove a causa della pandemia scuole e oratori sono temporaneamente chiusi, il sacerdote, insieme ai Salesiani Cooperatori, ha avviato, grazie al sostegno della Fondazione “Opera Don Bosco” di Milano, un progetto di adozioni a distanza: con i fondi raccolti vengono sostenute le famiglie maggiormente in difficoltà alle quali sono consegnati regolarmente cibo e medicinali, e in alcuni casi sono pagate anche le visite mediche.

“Quando vivevo il mio sacerdozio in Italia, in estate accompagnavo i giovani in Madagascar. Durante quei viaggi compresi che la vocazione missionaria mi apparteneva e chiesi ai miei superiori di partire”, prosegue il salesiano. “Da allora ho sempre vissuto tra i popoli del Brasile, ai quali sono profondamente legato. Aprire una nuova presenza salesiana a Cruzeiro do Sul è un’avventura entusiasmante, anche se le difficoltà non mancano. Ma alla scuola di Don Bosco ho imparato a darmi da fare e a confidare sempre nel Signore. Sogno che l’oratorio che stiamo costruendo possa anche diventare itinerante: vorrei che molte attività si svolgessero anche nei quartieri più poveri e periferici. I bambini e i ragazzi di questa cittadina, che il Signore guarda con sconfinato amore, hanno bisogno di essere accompagnati, guidati, sostenuti, hanno bisogno di qualcuno che li aiuti a costruire una vita buona. Lavorerò perseguendo questo obiettivo insieme a tutti coloro che vorranno dare una mano: l’alleanza degli adulti per il bene dei giovani è cruciale”.

Cristina Uguccioni

Fonte: L’Osservatore Romano

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