Questo è un progetto pilota finanziato dall'Unione Europea e sostenuto anche dall'Unione Africana, con lo scopo di testare la fattibilità della mobilità tra questi due continenti per il personale e gli studenti dei Centri di Formazione Professionale. Nonostante le sfide legate alle procedure burocratiche per i visti e le restrizioni dovute alla pandemia, gli organizzatori del seminario sono riusciti a riunire a Bruxelles 52 persone provenienti da più di 20 Paesi diversi (13 africani e 7 europei).
La maggior parte dei partner africani del progetto appartengono alla rete “Don Bosco Tech Africa”, il cui direttore, Don George Tharanyil SDB, era anch’egli presente al seminario.
Anche i rappresentanti di “Tech Don Bosco”, dalla Spagna, hanno partecipato all'incontro.
Renato Cursi, Segretario Esecutivo del “Don Bosco International”, ha preso parte alla sessione iniziale del Seminario e ha tenuto un discorso di benvenuto ai partecipanti.
Successivamente, diversi Funzionari delle Direzioni Generali per l’Educazione, gli Audiovisivi e la Cultura (EAC), per l’Occupazione, gli Affari Sociali e l’Inclusione (EMPL) e per i Partenariati Internazionali (IntPa) della Commissione Europea hanno tenuto delle presentazioni ai partecipanti del Seminario.
Tutti i presenti, inoltre, hanno anche potuto visitare il CFP salesiano di Sint-Denijs-Westrem, nei pressi di Gent.
Attraverso i numerosi laboratori, le conferenze e i dibattiti, i partecipanti al seminario hanno affrontato le sfide dell'educazione e della mobilità in questi due continenti, elaborando strategie e programmi per lo sviluppo delle competenze in grado di superarle.
Attualmente il personale e gli insegnanti dei CFP africani stanno sperimentando attività di job shadowing (una forma di apprendimento per osservazione sul luogo di lavoro) e di peer learning (educazione tra pari grado) in diversi Paesi europei, e stanno creando in questo modo le condizioni per i primi flussi di studenti dai centri di formazione professionale africani a quelli europei, che sono previsti per il biennio 2022-2023.
Il progetto SAAM, infatti, lavora per l’incontro di culture, l’unione delle forze e la cooperazione, la creatività e l’apprendimento reciproco e il superamento di ostacoli e pregiudizi.
Il seminario è stata ritenuta da tutti i partecipanti un’esperienza molto arricchente che rafforzerà ulteriormente i legami tra i due continenti e si spera che aprirà la porta a ulteriori progetti di cooperazione in questo campo.