Ucraina – Bombe, attesa, solidarietà, preghiera: la vita quotidiana in tempo di guerra

08 Marzo 2022

(ANS – Zhytomyr) – “Poche ore fa a Zhytomyr ci sono stati attacchi missilistici: su una fabbrica di carri armati, una stazione di servizio e ancora una volta all’aeroporto di Ozernoje. Ci stiamo abituando sempre di più a certe cose. Le sirene dell’allarme aereo sono sempre meno impressionanti. A volte non mi svegliano nemmeno. L’adrenalina sta scendendo lentamente...” A raccontare la realtà quotidiana della vita sotto le bombe in Ucraina è don Michal Wocial, salesiano dell’Ispettoria di Polonia-Cracovia (PLS), residente in Ucraina.

Il salesiano utilizza le reti sociali per aggiornare sullo stato attuale della popolazione ucraina in questo stato di guerra, e per rendere conto dell’impegno salesiano per la povera gente.

Continua l’esodo della popolazione. Su 198 studenti della nostra scuola, 85 sono già all’estero. Più di 100 parrocchiani hanno lasciato la nostra parrocchia a Korostyshiv. Oggi (7 marzo, NdR), altri dei nostri vicini che si nascondono nel nostro seminterrato hanno annunciato che domani donne e bambini partiranno per il confine polacco.

Le persone spesso si perdono e non sanno cosa faranno o dove vivere dopo aver attraversato il confine. Mi vergogno a fotografarli quando se ne vanno... Con il nostro aiuto, 170 persone sono state evacuate da Zhytomyr.

Allo stesso tempo, in città si assiste ad una manifestazione di solidarietà. Ci sono così tanti aiuti umanitari che ora possono essere condivisi con Kiev. Molte organizzazioni aiutano con l’evacuazione dei civili. Le imprese si uniscono nel lavorare per le esigenze di difesa.

Sabato sera ho guidato per 30 km fino a Korostyshiv. Alle 19:00 quasi tutta la città era al buio, le strade e i marciapiedi erano vuoti. La domenica è stato necessario attraversare 6 posti di blocco, con il controllo dei documenti e dell’auto.

Il ministero parrocchiale della domenica si è svolto con un ritmo normale. Eucaristia, Confessione, inizio dell’anno della Santa Croce… Solo, c’erano meno persone in chiesa...

Gli aiuti umanitari e finanziari, dai Salesiani e non solo, stanno arrivando. Tra le altre cose ci sono sei generatori elettrici. Un mio amico dei territori occupati per diversi giorni ha chiamato e chiesto uno dei generatori, ma per ora non sa come prenderlo.

Noi lavoriamo principalmente con la Caritas diocesana per la distribuzione degli aiuti ai bisognosi.

E prego e chiedo a Dio cosa si aspetta dai Salesiani dell’Ucraina in questo momento particolare”.

Le comunicazioni di don Wocial non fanno altro che motivare la Famiglia Salesiana tutta a sostenere la popolazione ucraina con la preghiera e l’aiuto umanitaria: la Famiglia Salesiana di eSwatini, nell’Africa Meridionale, ha organizzato un momento di preghiera in spirito di solidarietà con gli ucraini vittime della guerra; dall’Europa, l’Ispettoria di Belgio Nord e Olanda (BEN) ha lanciato una raccolta fondi e consegnato al Rettor Maggiore una prima tranche di aiuti; anche la francese “Fondation Don Bosco” ha creato un progetto di crowdfunding di emergenza per l’Ucraina, così come l’ONG salesiana svizzera “Don Bosco Jugendhilfe”. Mentre dagli Stati Uniti “Salesian Missions”, la Procura Missionaria salesiana di New Rochelle, è attiva sia nella raccolta fondi, sia nell’assistenza all’équipe di Comunicazione Sociale dell’Ispettoria di Polonia-Cracovia – presente anche in Ucraina - per garantire una copertura audiovisiva di alta qualità agli sforzi della Famiglia Salesiana in soccorso delle vittime di questa guerra.

 

InfoANS

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