RMG – Fare il bene e far conoscere il bene che si fa

15 Marzo 2022

(ANS – Roma) – Il Coordinamento salesiano per la risposta d’emergenza alla guerra in Ucraina porta avanti senza pause le sue attività: agevola l’incontro tra le domande delle Ispettorie in prima linea nell’accoglienza ai rifugiati, con le opzioni e le possibilità messe in campo in tutto il mondo da innumerevoli realtà salesiane. E oltre a questo, tiene alto anche il profilo della comunicazione, in modo tale da tenere sempre informati benefattori, volontari e tutte le parti interessate sull’esito finale degli sforzi di solidarietà.

Di fronte ad una tragedia umana di enormi proporzioni, quale è la guerra in Ucraina, il coinvolgimento tra le realtà salesiane e gli attori istituzionali non è prescindibile. Per questo, il “Don Bosco International”, attraverso il suo Segretario Esecutivo, Renato Cursi, il nostro rappresentante presso l’UE a Bruxelles, ha partecipato ieri, 14 marzo, ad una consultazione aperta della Commissione europea sulla situazione in Ucraina e ha rappresentato la voce salesiana e di tutte le persone beneficiate dai salesiani in questa emergenza.

Avendo partecipato a tale consultazione, oggi stesso il DBI ha diffuso le prime note alle organizzazioni salesiane europee, informandole che l’UE sta sbloccando nuovi fondi dal suo bilancio per gli Stati membri in modo che possano proteggere ed integrare i rifugiati ucraini. Per l’accesso a tali fondi ogni organizzazione dovrà passare per le rispettive autorità pubbliche.

In Ucraina i salesiani ancora presenti si stanno concentrando nel rifornire di cibo e di medicinali le famiglie che sono rimaste: le più povere, quelle che non hanno le risorse nemmeno per fuggire dal Paese.

In Polonia i salesiani continuano ad offrire tutti gli spazi loro disponibili per accogliere. Ma questi spazi sono, ovviamente, molto limitati rispetto al bisogno. Quindi, stanno studiando la possibilità di aiutare le “famiglie ospitanti” che ricevono i rifugiati nelle loro case, con un sostegno in denaro o in beni. Considerato, inoltre, che molto profughi hanno intenzione di restare a lungo in Polonia, e che avranno pertanto necessariamente bisogno di un lavoro, i salesiani si stanno attivando anche nella direzione di far incontrare chi offre e chi cerca lavoro.

Un’altra attenzione particolare è rivolta ai bambini arrivati spauriti e traumatizzati dall’Ucraina in Polonia. In quest’ultimo Paese i salesiani hanno molti oratori e i salesiani intendo attrezzarli a misura di bambino, con asili nido, scuole-gioco, scuole materne ed elementari, e di impiegare alcune tra le tante ragazze e giovani donne ucraine arrivate in quest’esodo affinché si prendano cura di questi bambini.

Dalla Slovenia, infine, viene riconosciuto il grande lavoro informativo realizzato dal Coordinamento salesiano per la risposta d’emergenza alla guerra in Ucraina: “Traduciamo regolarmente le informazioni, le pubblichiamo attraverso i nostri canali e così informiamo la gente sulla situazione in loco e sul lavoro svolto dai Salesiani” riportano.

Fare conoscere il bene che viene realizzato è un mandato lasciato dallo stesso Don Bosco, molto spesso richiamato anche dal suo X Successore, Don Ángel Fernández Artime.

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